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Lo sfogo di Danny Rose: “Non me ne frega un ca**o di giocare mentre la gente muore ancora”

Danny Rose, tesserato del Tottneham e in prestito al New Castle, ha dichiarato in diretta Instagram tutta la propria contrarietà alla ripartenza della Premier League: “Sembra uno brutto scherzo, la gente muore ancora, come si può pensare a parlare di calcio?”. Anche altri giocatori restano perplessi, tra cui Sterling: “Resto combattuto tra la voglia di tornare e il volerlo fare solamente quando tutto sarà finito”
A cura di Alessio Pediglieri
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In Premier League si ritornerà a giocare, oramai è certo, ma non tutti sono concordi sui tempi, le modalità e le misure che saranno presi per fare ripartire le attività sportive. Mentre i vertici del calcio inglese, Lega e Federazione, in accordo con il Governo hanno trovato il protocollo d'intesa, alcuni diretti protagonisti – come i giocatori – non sono dello stesso parere. Così, Danny Rose, calciatore tesserato Tottenham e oggi in prestito al Newcastle ha esternato tutto il proprio disappunto sull'imminente riapertura del campionato, definendo le procedure per riprendere la stagione della Premier League quasi come fosse uno scherzo di cattivo gusto davanti a persone che ancora muoiono per coronavirus.

Il ‘Project Restart' inglese, approvato dalle istituzioni mira a far tornare il calcio professionistico della Premier League in Inghilterra da prossimo 12 giugno, nonostante la malattia mortale  provocata dal virus che finora ha causato oltre 280.000 vittime in tutto il mondo. Le partite della Premier League sono state sospese lo scorso 13 marzo, ma lunedì 11 maggio il governo ha annunciato che lo sport può tornare, a porte chiuse, a iniziare dal mese di giugno.

Rose, in prestito al Newcastle dal Tottenham, la pensa diversamente che il calcio non dovrebbe tornare fino a quando il numero di morti non inizierà a scendere ‘in modo massiccio', esternando via social le proprie preoccupazioni: " Sembra un c… di scherzo, non ho nemmeno intenzione di girarci intorno con le parole. Il governo sta dicendo di riportare il calcio perché aumenterà il morale della nazione, non me ne frega un c… del morale della nazione. Le vite delle persone sono a rischio, capiscono cosa intendo?  – ha dichiarato durante una diretta su Instagram – Il calcio non dovrebbe nemmeno essere un argomento di discussione. Si dovrebbe tornare solo a quando i numeri non saranno diminuiti in modo massiccio. Comunque vedremo: penso di  sottopormi ai test venerdì, quindi dovremo solo aspettare e vedere. Ho saputo la decisione, si riparte dal 1 ° giugno o qualcosa del genere: non prendo nemmeno attenzione a nulla di tutto ciò"

Sono triste che le persone si ammalino e vengano colpite. Il calcio dovrebbe essere l'ultima delle cose che devono essere discusse: Spero solo che i numeri rimangano bassi in modo da poter tornare alla normalità il più presto possibile.

Le preoccupazioni di Sterling: "Combattuto tra voglia di tornare e non farlo finché non finirà tutto"

Oltre a Rose, anche altri giocatori nei giorni scorsi hanno espresso le proprie perplessità come Sergio Aguero del Manchester City che ha rivelato che i giocatori hanno fondamentalmente ‘paura' di tornare, così come il compagno di squadra Raheem Sterling che ha ammesso di avere emozioni contrastanti sulla questione: "Nel momento in cui torniamo a giocare, deve solo essere un momento in cui non lo si fa solo per motivi calcistici, ma perché è considerato sicuro per noi calciatori e per tutto lo staff medico, gli  arbitri. Non so come funzionerà, ma non sono convinto e combattuto. Da un lato pretendo che si torni solamente quando ci siano i presupposti per la sicurezza totale; dall'altro non vedo l'ora di giocare, e voglio davvero tornare. E spero che andrà tutto bene quando torneremo"

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