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Lo Monaco risponde a Mourinho dopo 13 anni: “Sul campo è un asino”

Era il settembre 2008 e José Mourinho rispondeva in maniera sarcastica a chi gli chiedeva cosa pensasse delle parole di Pietro Lo Monaco. Oggi, a distanza di 13 anni, il dirigente siciliano passa al contrattacco: “È uno dei più grandi paraculi della storia del calcio italiano e sul campo è un asino”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Ci sono momenti indimenticabili nella storia del calcio italiano ed uno di questi è sicuramente quello che nel settembre del 2008 vide protagonisti José Mourinho e Pietro Lo Monaco, il primo all'epoca allenatore dell'Inter, il secondo dirigente del Catania. Lo ‘Special One' rispose così a chi gli chiedeva conto delle dichiarazioni di Lo Monaco, che dopo un'Inter-Catania particolarmente frizzante aveva detto che il portoghese era "uno da prendere a bastonate tra i denti".

"Lo Monaco chi? Io conosco monaco di Tibet, Monaco di Montecarlo, Bayern Monaco, Gran Prix di Monaco… Se qualcuno vuole essere conosciuto parlando di me, deve pagarmi tanto", fu la risposta sarcastica del tecnico nerazzurro che due anni dopo avrebbe vinto il Triplete.

Oggi, a distanza di 13 anni, Lo Monaco torna su quelle parole ai microfoni di ‘Radio Kiss Kiss': "Mourinho è uno dei più grandi paraculi della storia del calcio italiano. Fare l'allenatore presuppone avere diverse qualità, tra cui quelle di attirare l'attenzione su di sé e e su questo eccelle. Ma è un asino nelle cose di campo, io l'ho sempre detto".

L'ex Ad del Catania smentisce che Mourinho all'epoca non lo conoscesse, sottolineando dunque il teatrino messo in scena dal portoghese: "Lui mi conosceva benissimo, anche perché qualche anno prima io andai a Bratislava a vedere gli Europei Under 21 e lui faceva l'osservatore. Ci conoscemmo lì. È un paraculo, lo ripeto. In quell'Inter-Catania ad un certo punto il mio preparatore atletico mi disse che Mourinho lo aveva salutato e sapeva chi fosse, questo perché lui studia ogni elemento delle squadre che affronta, anche i dirigenti. Anche per questo lui mi conosceva, ma ha fatto il personaggio".

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