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L’inferno mai raccontato prima di Italia-Corea 2002: “Facemmo rissa per entrare nello spogliatoio”

Paolo Maldini, ex difensore del Milan e della Nazionale, ha raccontato a Fedez durante Muschio Selvaggio alcuni retroscena poco noti di quella partita passata alla storia per l’arbitraggio scandaloso: “Ebbi subito una strana sensazione”.
A cura di Maurizio De Santis
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Paolo Maldini ha raccontato a Muschio selvaggio alcuni retroscena di Corea-Italia.
Paolo Maldini ha raccontato a Muschio selvaggio alcuni retroscena di Corea-Italia.

Corea del Sud-Italia 2-1, ottavi di finale. Fu l'ultima partita di Paolo Maldini in Nazionale. La ricorda come fosse ieri… la sagoma dell'arbitro Byron Moreno si materializza davanti agli occhi e lo riporta indietro nel tempo alla gara dei Mondiali 2002 passata alla storia per quella direzione di gara scandalosa che tagliò gli Azzurri fuori dalla Coppa. L'ex difensore del Milan, oggi dirigente, racconta cosa accadde in quel giorno da tregenda e lo strano presentimento che ebbe prima ancora che iniziasse il match.

Segnalazioni di fuorigioco incredibili, due gol annullati, il cartellino rosso dato a Francesco Totti, un'interpretazione del match che favorì gli asiatici: nel corredo accessorio di orrore (sportivo) del direttore di gara finì di tutto. E, quando al 118° arrivò il golden gol che mandò definitivamente ko l'Italia di Trapattoni, l'incubo a occhi aperti si trasformò in delitto perfetto. Tutti a casa tra polemiche durissime e l'ironia beffarda del fischietto ecuadoriano che, poco tempo dopo, disse anche quella sfida era stata "una delle tre migliori della sua carriera". E come voto si diede perfino 8,5.

L'ex difensore del Milan e della Nazionale ospite della trasmissione di Fedez.
L'ex difensore del Milan e della Nazionale ospite della trasmissione di Fedez.

"Si può dire che ho chiuso in bellezza", dice Maldini col sorriso sulle labbra nel corso della trasmissione Muschio Selvaggio. E poi cita un episodio in particolare che lo aveva insospettito al punto da trasformare in certezza quei cattivi pensieri che gli ronzarono in testa nell'immediata vigilia dell'incontro.

Totti, Del Piero, Pippo Inzaghi, Cannavaro, Buffon, Vieri, Gattuso e Nesta oltre allo stesso Maldini: a quel Mondiale l'Italia arrivava con grandi ambizioni per la forza della sua rosa. Ma si andò a schiantare contro l'imprevedibile, spiazzata da quel glitch di sistema che fu Moreno. "Prima che iniziasse la gara mi ero reso conto che qualcosa non andava. Nel 2002 non c’era la stretta di mano, lo facevano solo i capitani. Tommasi aveva comunque l’abitudine di farlo ed è andato anche dall’arbitro, che si è rifiutato".

Il cartellino rosso mostrato a Francesco Totti dal direttore di gara ecuadoriano.
Il cartellino rosso mostrato a Francesco Totti dal direttore di gara ecuadoriano.

Il gesto fatto da Maldini in diretta è eloquente, scuote la mano per rammentare come il compagno di Nazionale venne scacciato: "Lo mandò proprio via. E quando seppi di quella cosa mi dissi… c'è qualcosa che non va". Tra le reminiscenza di allora ce n'è anche un'altra poco nota e fa riferimento al momento dell'arrivo dell'Italia allo stadio. La rigidità del protocollo da parte dei coreani fu un altro scoglio contro il quale andò a schiantarsi l'esperienza degli Azzurri. "Non tutti i calciatori avevano al collo il pass di riconoscimento. Non ci volevano far entrare allo stadio, abbiamo fatto rissa per entrare nello spogliatoio".

Domanda dalle cento pistole, Fedez la porge a Maldini con sincera partecipazione emotiva: come si fa a resistere in situazioni del genere? Come si fa a non andare nello spogliatoio dell'arbitro per mandarlo a quel paese? "Quando è finita bisognava essere freddi e poi c’era tanta amarezza". Moreno, la Corea e un Mondiale rovinato: fu il canto del cigno dell'ex milanista in Azzurro. Non cambiò idea nemmeno al netto della chiamata di Lippi. "Nel 2006 mi chiese di andare al Mondiale, ma non me la sentivo di tornare. Avevo già detto di no nel 2004 a Trapattoni".

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