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L’evoluzione del calcio post-Covid: giocare in casa non è più un vantaggio

In Bundesliga dopo la ripartenza il fattore campo è saltato in modo quasi totale. Solo tre squadre sono riuscite a vincere in casa, dieci addirittura i successi esterni. La media di vittorie fuori casa è altissima. Molto probabilmente giocando senza tifosi il fattore casa si sgonfia e viene meno. Chissà se sarà così anche negli altri principali campionati europei.
A cura di Alessio Morra
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Negli ultimi mesi, a causa della pandemia, si è detto, forse fin troppe volte, che il mondo che avremmo ritrovato non sarebbe stato più lo stesso. E questa frase è stata abbinata anche al mondo del calcio. Sicuramente sarà così, quanto meno per i prossimi mesi, perché sarà strano sempre vedere le partite senza spettatori sugli spalti. Ma in Bundesliga una grande novità c'è stata. Perché è saltato in modo quasi totale il fattore campo, che da sempre rappresenta un grandissimo vantaggio. Non a caso, anche le squadre medio-piccolo (pure nei principali campionati), ottengono il grosso del proprio bottino giocando nel proprio stadio. E invece in Germania nei due turni e dunque nelle diciotto partite disputate, dopo la ripresa, solamente tre squadre sono riuscite a conquistare i tre punti giocando in casa. E questo dato senza dubbio è particolare e regala alcuni spunti.

Fattore campo saltato in Bundesliga

Due turni di campionato, diciotto partite disputate e solo tre vittorie per chi è sceso in campo in quelle che un tempo venivano definite le ‘mura amiche'. Nei tre posticipi della 27a giornata ci è mancato poco che ci fossero tre vittorie esterne su tre: dopo il 3-o dell'Augsburg allo Schalke e il 5-0 del Lipsia al Mainz il Fortuna Dusseldorf è andato vicinissimo al colpaccio in casa del Colonia, che nel finale ha trovato il 2-2.

3 vittorie casalinghe in 2 turni di campionato

In casa hanno vinto solamente le prime due della classifica il Bayern Monaco (5-2 all'Eintracht) e il Borussia Dortmund (4-0 nella sentitissima sfida con lo Schalke), e l'Hertha Berlino, che venerdì si è imposto nel derby con l'Union (4-0). Un bilancio magrissimo per chi ha ospitato gli incontri. Ben 10 le vittorie esterne, cinque i pareggi. Insomma più della metà delle partite disputate dopo la ripartenza le ha vinte chi ha giocato lontano da casa.

Perché in Bundesliga giocare in casa è diventato un tabù

Viene da chiedersi come mai il fattore campo sia saltato in modo così forte in Bundesliga. Intanto si può confrontare il dato attuale con quello del girone d'andata, in cui c'erano state complessivamente 50 vittorie esterne in 17 partite – praticamente 3 per ogni turno. Ora sono 10 in due turni (la media è di 5 vittorie fuori casa per ogni match). Giocando alternativamente in casa e fuori è chiaro che il dato può essere attendibile, perché tutti hanno giocato una volta in casa e una fuori. Si può mettere a verbale che ora è come se fosse iniziata una nuova stagione, anche se tecnicamente non è così, e quindi magari ci sono squadre con maggiori motivazioni, quelle che vogliono il titolo, il posto in Champions e devono salvarsi, o che si sono preparate meglio e sono uscite dai blocchi con maggior vigore.

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Decisiva la mancanza dei tifosi

Ma sicuramente giocare senza il calore e l'appoggio della propria tifoseria è diventato un fattore determinante, anche mentalmente. I tifosi certo il titolo non possono farti vincere un campionato o una coppa (altrimenti il Liverpool in Premier farebbe incetta di trofei), ma un grande sostegno lo possono dare e forse questo potrebbe essere il motivo per cui in Germania è saltato in queste prime giornate il fattore casa. Chissà se sarà così anche negli altri principali campionati europei.

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