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Le partite facili non esistono e Francia-Svizzera lo dimostra (ancora una volta)

Francia-Svizzera ha dimostrato ancora una volta che le “partite facili” non esistono. Definire un match più facile di un altro è diventato una specie di sport per cercare di dare delle gerarchie in maniera forzata ma è sempre più evidente che queste classificazioni in una manifestazione dove si giocano tutte ‘gare secche’ come l’Europeo non ha fondamenta solide.
A cura di Vito Lamorte
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Le ‘partite facili' non esistono. Si usa troppo spesso questo tipo di locuzione per definire un match più facile di un altro in base ad alcuni principi ma è sempre più evidente che questo metro di giudizio non ha delle solide fondamenta, soprattutto se viene utilizzato in un torneo dove si giocano tutte ‘gare secche' come l'Europeo. Una manifestazione dove non c'è la possibilità di rifarsi approfittando dell'errore altrui come può accadere in un campionato e quindi si conta soprattutto sulle proprie forze, cogliendo i momenti e le situazioni a favore nell'istante giusto. È stata brava la Repubblica Ceca ieri, c'è riuscita oggi la Svizzera.

Oggigiorno c'è un grado di preparazione e di studio negli staff tecnici di tutto il mondo che difficilmente le squadre professionistiche che si presentano a manifestazioni così importanti sono lì per fare da comparsa, come magari accadeva qualche anno fa: certamente ci sono le differenze tra rose e tra calciatori, ma se dovessimo basarci soltanto su questo modo di pensare allora tra Francia e Svizzera non avrebbe dovuto esserci partita e lo stesso sarebbe dovuto accadere nel ‘girone di ferro' per Francia-Ungheria, Germania-Ungheria e Portogallo-Ungheria. Il campo ha raccontato ben altro, o almeno fino a qualche ora fa i giudizi erano ben diversi.

L'Italia, secondo alcuni, avrebbe vinto il girone A di EURO 2020 perché sorteggiata con squadre inferiori dal punto di vista tecnico, e probabilmente è così; ma bisogna ammettere che gli Azzurri, che pure hanno sofferto con l'Austria agli ottavi; hanno fatto di tutto per crearsi le migliori condizioni e mettere i match sui binari più comodi possibili.

Si sente sempre più ragionare e discutere di indici e di gare giocate praticamente a tavolino nelle ore precedenti al fischio d'inizio ma, come spiegava tempo fa Dante Panzeri, il calcio è e rimarrà sempre la "dinámica de lo impensado" perché ci sono tantissime variabili che non si possono prevedere all'interno di un match e, nonostante ci siano squadre di persone che lavorano 24h per cercare di venire a capo di tutto, è molto complesso e complicato stare dietro a tutti gli eventi che una partita può portare con sé. Infortuni, espulsioni, gare preparate su alcune situazioni che possono saltare all'improvviso per diversi motivi: non c'è nulla di scontato in un torneo così.

Francia-Svizzera ne è la riprova e ha dimostrato ancora una volta che le "partite facili" non esistono.

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