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L’arbitro Serra racconta la verità su Milan-Spezia: “Ho pensato Rebic volesse strangolarmi”

Tutta la verità su Milan-Spezia raccontata dall’arbitro Marco Serra. Il direttore di gara, nel corso di una lunga intervista, ha rivelato tutto ciò che accaduto in quegli attimi, a seguito del suo errore: “Ho pensato Rebic volesse strangolarmi”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Era il 17 gennaio 2022 quando i minuti finali di Milan-Spezia furono contraddistinti da un episodio che potrebbe decidere le sorti del campionato. Sul punteggio di 1-1, Messias era riuscito a mettere in rete la palla del vantaggio rossonero. L'assist per il fantasista brasiliano però, fu preceduto da un fallo su Rebic: l'arbitro fischia immediatamente il fallo, non concedendo il vantaggio e non accorgendosi che il pallone era finito proprio fra i piedi di Messias, che segna un attimo dopo il fischio.

Ci furono tante proteste da parte dei giocatori del Milan, ma Marco Serra, il direttore di gara di quella partita, aveva ormai fischiato e non ha potuto far altro che scusarsi con i giocatori rossoneri rammaricati da quell'errore gravissimo. Nel tunnel degli spogliatoi di San Siro una delegazione di giocatori rossoneri, guidati da Ibrahimovic, è andata poi a consolare l'arbitro in lacrime negli spogliatoi.Un crollo emotivo e lontano dalle telecamere che si è consumato nella pancia dello stadio. Serra sarà poi sospeso dall'AIA e dopo la sosta tornerà ad arbitrare soltanto in Serie B.

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A distanza di poche settimane, Marco Serra decide di uscire allo scoperto e di parlare pubblicamente spiegando realmente cosa sia accaduto in quei concitati minuti. Nel corso di un'intervista rilasciata a Sky Sport, l'arbitro torinese ha rivelato alcuni retroscena particolari di quella serata. Gli attimi di quel frangente di gara furono contrassegnati da un gesto di Rebic abbastanza eclatante. Il croato corse versi Serra arrivando faccia a faccia con l'arbitro: "Credo che Rebic sia partito con l'idea di strangolarmi – ha detto – Poi penso che abbia capito da uomo di campo che anche lui magari avrà sbagliato un gol a porta vuota, ed era quello che avevo fatto io in quel momento". Serra poi aggiunge: "Credo che tutti avremmo avuto la stessa reazione, dai più giovani ai più vecchi".

Il direttore di gara spiega nel dettaglio cosa sia accaduto in quei momento: "Nella mia testa c'è probabilmente un errore di priorità – ha spiegato – io mi concentro su Rebic e su Bastoni che sta arrivando da dietro e penso che in caso in cui l'avesse toccato sarebbe stato fallo, perché sta tirando in porta quindi non può prendergli la palla senza fare fallo". Il fischietto torinese chiarisce il malinteso. "Concentrandomi su quello mi perdo lo scenario completo e non vedo Messias che sta per tirare – continua – Ho il ricordo, dopo il fischio, di aver pensato mentre la palla gli arrivava ‘speriamo non la butti dentro...'. Questo sì". Nemmeno il VAR avrebbe potuto correggere quanto accaduto: "Se un errore viene corretto dal Var rimane un errore, arbitralmente parlando e quindi nella mia valutazione, ma restituisce la realtà sportiva, la verità del campo, in questo caso invece il Var non può far nulla ed è forse l'errore peggiore che può succedere a un arbitro oggi col Var".

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Subito dopo però accade di tutto. Il Milan colpisce la traversa sugli sviluppi di un calcio d'angolo e sul contropiede lo Spezia trova incredibilmente il gol dell'1-2 che regala la vittoria ai liguri: "Ricordo di aver detto in auricolare ‘non ci credo' quando stava per calciare il giocatore dello Spezia…". Nonostante tutto, diversi giocatori del Milan hanno reagito con grande maturità consolando l'arbitro visibilmente provato da quanto accaduto. "Florenzi era affranto come me e mi ha abbracciato – ha detto – Ho apprezzato molto il gesto del Milan negli spogliatoi, ma solo il giorno dopo poiché in quel momento il mio stato emotivo non me l'ha permesso". Serra ha anche parlato dei gesti e delle parole di conforto di Calabria, Theo Hernandez e Brahim Diaz: "Anche loro mi hanno detto di tirarmi su e reagire perché tutto sbagliano" ha proseguito l'arbitro nel suo racconto. Molto forte e significativo invece il gesto di Zlatan Ibrahimovic che ha consolato l'arbitro: "La sostanza del suo discorso era: ‘ora dimostra di essere forte e reagisci'".

Dopo aver rivelato di aver dormito davvero pochissimo quella notte ("Un'oretta sul divano, credo. Non di più"), Serra ha poi rivelato di aver ricevuto diversi messaggi: "Uno in particolare in cui mi si diceva ‘meglio avere tutte le sfighe in una partita che una a partita', e io ne avevo raccolte tutte in una quindi si spera di essere a posto così". Significative anche le prime parole di Gianluca Rocchi: "La prima cosa che mi ha detto Gianluca (Rocchi, ndr) è stata ‘questa è la serie A' e poi ha aggiunto ‘qui non si abbandona nessuno, massima serenità, tornerai ad arbitrare' ed è il mio obiettivo a breve termine". Stesso concetto che è stato ribadito al fischietto torinese anche dal presidente Trentalange: "Sì, ci siamo sentiti il giorno dopo e mi ha chiesto come erano andate le cose e come stavo e anche da lui il messaggio era ‘prenditi qualche giorno e poi vai avanti come hai sempre fatto fino ad ora' ". Serra ha poi concluso la sua intervista manifestando il suo unico e solo desiderio: "Adesso non vedo l'ora di tornare ad arbitrare".

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