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L’altro Roma-Manchester United, la notte dei sogni prima del baratro

Il 4 aprile 2007 la Roma batte 2-1 il Manchester United nell’andata dei quarti di finale di Champions League, grazie ai gol di Taddei e Vucinic. I 75.000 tifosi dell’Olimpico fanno festa e la metà giallorossa della capitale è convinta che possa essere la volta buona per diventare grandi in Europa. Non lo sarà, la Roma perderà 7-1 a Old Trafford e quella grande vittoria sarà dimenticata in fretta.
A cura di Valerio Albertini
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"No trip for cats". Così titolava il quotidiano Il Romanista la mattina del 5 aprile 2007. La sera prima, infatti, la Roma aveva battuto per 2-1 il Manchester United nell'andata dei quarti di finale di Champions League e la metà giallorossa della capitale si era risvegliata con una felicità che raramente aveva provato. I tifosi romanisti non vedevano la loro squadra andare così avanti nella massima competizione continentale dalla finale persa nel 1984 contro il Liverpool e non avevano mai provato l'ebbrezza di battere un top club in una partita di quell'importanza.

In città si respirava un'aria diversa già un mese prima del match contro i Red Devils. Il 6 marzo, infatti, la formazione allenata da Luciano Spalletti si era recata a Lione per disputare il ritorno degli ottavi di finale, dopo aver pareggiato 0-0 allo Stadio Olimpico. In Francia, i giallorossi avevano fatto la partita perfetta, vincendo per 0-2 contro un avversario forte, che poteva contare su giocatori del calibro di Juninho, Malouda, Abidal, Govou e Wiltord. Più che il primo gol di Totti, a restare nell'immaginario collettivo dei tifosi romanisti sarà l'infinita serie di doppipassi con cui il brasiliano Mancini aveva ipnotizzato Reveillere, prima di fulminare Coupet sul suo palo.

Le formazioni

In quella partita, era stata fondamentale la prestazione di Max Tonetto. Il terzino ex Lecce aveva servito l'assist per il gol di Totti ed era riuscito a contenere prima Govou e poi Wiltord senza troppi problemi. Un mese dopo, nel match d'andata contro il Manchester United, Luciano Spalletti è costretto a fare a meno di lui per marcare Cristiano Ronaldo. Oltre a Tonetto, manca anche lo squalificato Pizarro. Così, il tecnico di Certaldo decide di mettere mano al 4-2-3-1 grazie al quale ha proposto un gioco spumeggiante, ripiegando su un più difensivo 4-1-4-1. Il brasiliano Doni, decisivo con le sue parate a Lione, in porta; difesa formata da Cassetti, Mexes, Chivu e Panucci, chiamato a cercare di contenere Cristiano Ronaldo; De Rossi in mediana con Wilhelmsson, Taddei, Perrotta e Mancini dietro all'unica punta, Francesco Totti. In panchina, l'allenatore toscano tiene Vucinic, che tornerà utile a gara in corso.

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Sir Alex Ferguson, i cui Red Devils stanno arrancando in Premier League e da tempo non arrivano in fondo in Europa, schiera il consueto 4-4-2, senza poter contare su Vidic, Park Ji-Sung e sul capitano Gary Neville. Van Der Sar tra i pali con O'Shea, Brown, Ferdinand ed Heinze davanti a lui; a centrocampo agiscono Cristiano Ronaldo e Giggs sulle fasce con Carrick e Scholes in mezzo, mentre la coppia d'attacco è formata da Rooney e Solskjaer.

Il primo tempo e gli scontri all'intervallo

All'Olimpico ci sono 75.000 persone, compresi 4.900 tifosi del Manchester United, che aspettano con trepidazione il fischio d'inizio dell'arbitro Fandel. La partita è inizialmente molto tattica, nessuna delle due squadre vuole scoprirsi per prestare il fianco all'avversario. Chivu va vicino al gol con un bel calcio di punizione, ma la prima sliding door del match arriva al 34esimo minuto: Paul Scholes, già ammonito per un fallo su Wilhelmsson, entra in ritardo su Totti. Fandel non ha dubbi: secondo giallo e Red Devils in dieci uomini per circa un'ora di gioco. A quel punto la Roma prende coraggio e, spinta dal suo pubblico, inizia ad attaccare con più insistenza, trovando il vantaggio in chiusura di primo tempo: Mancini lavora una palla sulla sinistra, mette il pallone sul dischetto del rigore, dove arriva puntuale il connazionale Taddei. Sinistro sporco e deviazione di Brown che spiazza Van Der Sar: 1-0, Roma in vantaggio e Olimpico in subbuglio. Le due squadre vanno, così, all'intervallo.

Nei quindici minuti che dividono la prima dalla seconda frazione di gioco vanno in scena scontri tra i tifosi inglesi e la polizia italiana che nulla hanno a che vedere con il calcio. Il bilancio finale, comprendendo anche gli incidenti avvenuti prima del match, parlerà di 20 feriti totali, di cui 7 accoltellati, e 3 arresti. Seguirà un'indagine dell'Uefa e la condanna del comportamento dei caschi blu italiani da parte del Manchester United, colpevoli, secondo la società inglese, di aver reagito in maniera eccessiva alle cariche dei tifosi dei Red Devils.

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Il secondo tempo

Il gol subito alla fine del primo tempo e l'inferiorità numerica ucciderebbero psicologicamente molte squadre, ma il Manchester United di Sir Alex Ferguson non è una di queste. Luciano Spalletti lo sa, per questo nel break invita i suoi a mantenere lucidità e nervi saldi anche nel secondo tempo. I Red Devils, da formazione cinica quale sono, trovano il pareggio alla prima e unica occasione buona che si presenta loro. È appena scoccata l'ora di gioco, quando accade ciò che non dovrebbe a una squadra in vantaggio con un uomo in più: subire un contropiede. Solskjaer riceve la palla sulla fascia destra e crossa in area. La Roma è colpevolmente scoperta e per Rooney è un gioco da ragazzi far andare a vuoto De Rossi, prima di insaccare alle spalle di un incolpevole Doni: 1-1 e tutto da rifare per i giallorossi.

È in quel momento che Spalletti si gioca la mossa che cambia la partita: fuori Wilhelmsson e dentro Vucinic. Perrotta arretra al fianco di De Rossi, Taddei viene dirottato sulla destra e il montenegrino si piazza alle spalle di Totti. Passano appena quattro minuti e la mossa dell'allenatore toscano dà subito i suoi frutti. Ancora una volta Mancini è protagonista: il brasiliano scarica una bordata dai 20 metri che Van Der Sar respinge sui piedi di Vucinic. Per l'ex attaccante del Lecce è un gioco da ragazzi insaccare al volo alle spalle del portierone olandese: 2-1 per la Roma e stadio di nuovo in festa. Il montenegrino era l'unica arma a disposizione di Spalletti per cambiare l'andamento della partita a gara in corso, avendo in panchina oltre a lui solo ragazzi alle prime armi. Il tecnico di Certaldo indovina il cambio e il momento giusto per effettuarlo. Dopo il gol di Vucinic succede molto poco: il Manchester United non va mai realmente vicino al pareggio e la Roma ha grandi possibilità per arrivare al 3-1. Un tiro da fuori di Totti e una conclusione al volo di Perrotta sono le ultime emozioni del match. Fandel fischia tre volte, i giallorossi battono per la prima volta un top club a quel livello della competizione e l'Olimpico grida di gioia.

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Le dichiarazioni dei protagonisti

Da quel momento, per una settimana, i tifosi romanisti crederanno che Davide possa davvero battere Golia, che, pur con mezzi nettamente inferiori, la Roma riuscirà a qualificarsi ai danni del Manchester United di Cristiano Ronaldo, Rooney e Giggs. Anche le dichiarazioni dei protagonisti in campo infondono fiducia alla piazza. "Lì ce la giochiamo alla grande", dice De Rossi. "Ringrazio i miei compagni e Spalletti che mi sta facendo crescere. All'Old Trafford ce la giochiamo, anche col Lione eravamo spacciati", conferma Vucinic. Christian Panucci spiega le difficoltà nel marcare Cristiano Ronaldo, che si paleseranno completamente nella sfida di ritorno: "Se parte palla al piede non riuscirai mai a prenderlo. Può essere paragonato a Valentino Rossi. Se avessi avuto il suo stesso motore forse sarei riuscito a non farmelo scappare". Entusiasta della prestazione dei suoi anche Luciano Spalletti:

Con più fortuna avremmo potuto segnare un gol in più. Quando loro non riuscivano a segnare, noi avevamo le mani sulla partita e penso che avremmo potuto segnare subito il 2-o.

Molto polemico con il direttore di gara, invece, Sir Alex Ferguson, che si dice comunque fiducioso per la partita di ritorno:

Considerando che abbiamo giocato in 10 contro 12 per un'ora (il riferimento è all'arbitro Fendal, ndr), è un buon risultato per noi. Ho detto prima della partita che se avessimo segnato, allora avremmo avuto buone possibilità di passare il turno. All'Old Trafford abbiamo una grande chance.

Come spesso accade, aveva ragione Sir Alex. Nel match di ritorno, la Roma crollerà in casa del Manchester United perdendo 7-1, facendo registrare l'umiliazione peggiore della sua storia. Per questo, nessuno, a distanza di 14 anni, ricorda la notte del 4 aprile 2007, quella in cui la metà giallorossa della capitale aveva sognato di essere, finalmente, diventata grande in Europa.

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