video suggerito
video suggerito

La vera storia del nome di Lamine Yamal: cela un significato speciale e un gesto di riconoscenza

Il nome scritto dietro la maglia del fenomeno del Barcellona è composto e non è indicato il suo cognome. Questo perché quell’appellativo che lo ha reso noto ha un’origine particolare.
A cura di Maurizio De Santis
0 CONDIVISIONI
Immagine

Lamine Yamal è il calciatore del momento ma non tutti sanno che dietro il suo nome ci sono un significato speciale e una storia legata a una sorta di debito di riconoscenza da parte dei suoi genitori. Pure questo fa parte della narrazione del ‘ragazzo' che molti hanno ritenuto un predestinato a cominciare dalla foto che lo vedeva, piccolissimo, tra le braccia di Lionel Messi.

Perché si chiama Lamine Yamal: è un gesto di gratitudine

C'è un'origine particolare dietro l'appellativo del calciatore che per esteso è Lamine Yamal Nasraoui Ebana. Nasraoui è il cognome del padre, mentre Ebana è quello della madre. Quindi, Yamal non è il suo vero cognome e con Lamine (come si evince dalla scritta sulla maglietta) costituisce un nome composto. I genitori, Mounir e Sheila, glielo imposero per una promessa fatta ad alcune persone che li aiutarono in un momento difficile della loro vita: si trattava di benefattori che li supportarono in un periodo d'indigenza. Non avendo possibilità di ricambiarli, diedero parola che il figlio si sarebbe chiamato come loro (Lamine e Yamal). Fu un gesto di gratitudine per tutto quanto avevano ricevuto e mantennero fede a quel giuramento scaturito dal più profondo del cuore.

Immagine

Cosa vuol dire in arabo il suo nome: significato quasi profetico

C'è ancora dell'altro, però, che serve a spiegare l'origine del nome. A leggerlo adesso, considerando le sue prodezze, sembra quasi profetica. In arabo Lamine significa "protettore, guida" mentre Yamal è l'equivalente di "bellezza, grazia". Definizioni che, se abbinate, rendono bene l'idea di quel che rappresenta in campo il ragazzo che qualche anno fa, prima che la pandemia paralizzasse il mondo, sembrava un bambino e nessuno avrebbe mai immaginato che oggi sarebbe diventato uno dei calciatori più in vista e dal futuro radioso. Il Barcellona ha trovato la sua "guida degna di fiducia" (com'era accaduto in passato con Messi) che lo sta trascinando con la straordinaria "grazia" del suo talento.

Nell'andata della semifinale di Champions League contro l'Inter ha incantato per freschezza atletica e talento che, mescolati a una personalità da veterano nonostante la giovane età (17 anni), lo hanno reso esplosivo. Ha impressionato tutti anche per un altro dettaglio: bastava guardare l'espressione stampata in viso al termine del match che ha visto il suo Barcellona bloccato sul 3-3 in casa dai nerazzurri, dopo aver perfino rischiato una sconfitta clamorosa evitata solo per un fuorigioco millimetrico di Mkhitaryan. Il talento blaugrana covava rabbia per quell'occasione mancata: aveva dato tutto per vincere, compreso un gol bellissimo, ma senza riuscirci.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views