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La Russia resta fuori da tutto: il TAS boccia il ricorso dopo l’esclusione voluta da UEFA e FIFA

Il Tribunale Arbitrale dello Sport ha deciso di confermare le disposizioni di UEFA e FIFA: la Russia, dunque, non potrà giocare i playoff per i Mondiali in Qatar 2022.
A cura di Alessio Pediglieri
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Non c'è Tribunale d'Appello che tenga: le decisioni prese sia da UEFA che da FIFA in merito alle sanzioni stabilite contro la Russia, sia in merito alla Nazionale sia per i club, sono state fortemente ribadite anche in secondo grado, dopo che la Federcalcio russa era ricorsa al TAS, il Tribunale Arbitrale Sportivo per far sì che l'esclusione da ogni competizione sportiva fosse revocata. Invece, tutto confermato: niente partecipazione ai Mondiali in Qatar 2022 e nessuna possibilità di disputare tornei europei o internazionali.

Non è certo finita la sfida legale, la Federazione russa può ancora continuare la sua solitaria battaglia, con la sentenza definitiva sulla controversia che arriverà solamente tra qualche settimana. Intanto resta la decisione di UEFA e FIFA e tutto ciò che è ‘marchiato' Russia, resta bandito dal mondo del calcio fino a data da destinarsi e a comunicazione diversa. Dunque, niente playoff spareggi per i Mondiali in programma la prossima settimana.

Dopotutto, era già nell'aria che il TAS avrebbe avvallato le scelte dei due massimi organismi calcistici internazionali, duri e diretti nei confronti della Russia, rea di aver scatenato il conflitto bellico in Ucraina per volontà del suo Presidente, Vladimir Putin. Un situazione ritenuta insostenibile anche nel mondo dello sport, mossosi in massa nei confronti della Russia. Con la guerra che si sta oramai tristemente avvicinando alla quarta settimana, restano dunque ferree le sanzioni e le restrizioni calcistiche.

Il Comunicato della Federcalcio russa contro le sanzioni UEFA e FIFA
Il Comunicato della Federcalcio russa contro le sanzioni UEFA e FIFA

La Federcalcio russa aveva prodotto un comunicato ufficiale di contestazione alle decisioni adottate da FIFA e UEFA. Il punto cardine difensivo verteva su una posizione che non teneva in giusta considerazione il valore della sportività, ledendo i diritti fondamentali e punendo oltre modo e in maniera ingiustificata una Nazionale per motivi extra calcistici. Nonostante il ricorso russo, la FIFA aveva mantenuto fede alle proprie decisioni e in un comunicato ufficiale aveva annunciato che la Polonia, che il 24 marzo avrebbe dovuto giocare contro la Russia, avrebbe avuto diretto accesso alla finale play-off per un posto ai Mondiali. I polacchi, senza giocare, affronteranno il 29 marzo la vincente di Svezia-Repubblica Ceca che avevano rifiutato, a loro volta, di giocare eventualmente con la nazionale russa.

La Russia, intesa come Nazionale, dovrà accettare lo smacco di non potersi giocare la possibilità di sfidare la Polonia per poi sperare nella finale playoff con la vincente di Rep. Ceca-Svezia. Intanto i  vari club sono stati immediatamente esclusi dalle Coppe Europee e le società che fanno orbita a proprietà russe o vicine al mondo di Putin sono state soggette a sanzioni precise. Come per il Chelsea, che rappresenta la punta di diamante con la figura di Roman Abramovich oramai condannata all'esilio dal calcio, con il club londinese che trema ogni giorno per il proprio futuro.

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