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La prima volta di Cristiano Ronaldo in Champions League: contro l’Inter

La stagione 2002/2003 segna il debutto di Cristiano Ronaldo in Champions. Nei preliminari il campione portoghese affronta l’Inter con lo Sporting: entra al 58° del match terminato 0-0 in patria, si limita a qualche timido guizzo senza lasciare il segno. Da lì in poi, farà la storia del calcio mondiale. Eppure a fine gara c’era chi non voleva scambiare la maglia con lui…
A cura di Maurizio De Santis
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"È veloce. Ha un grande dribbling. E sa sempre dov'è la porta". Agosto 2002, Cristiano Ronaldo ha 17 anni, è all'inizio della carriera ma il suo talento ha già stregato i media portoghesi. Lo Sporting Lisbona coccola quel ‘diamante grezzo' che fa parte di una tradizione di stelle come Futre e Figo. Esordisce nei preliminari di Champions League contro l'Inter e il quotidiano ‘Record' sceglie quelle parole per sottolineare gli applausi e il brusio di meraviglia che accoglierà quel giovane calciatore al momento dell'ingresso in campo.

Minuto 58, inizia la leggenda di CR7 in Champions

Minuto numero 58, saranno i nerazzurri a tenere a battesimo uno dei campioni (l'altro è Lionel Messi, stella del Barcellona) che domineranno la scena a livello internazionale conquistando Palloni d'Oro (11 in totale, 6 a 5 per la Pulce il conto) e trofei. La sua avventura in Coppa non andrà oltre il doppio confronto con la formazione allora allenata da Cúper, in quella edizione invece l'Inter arriverà a un passo dalla finalissima, cedendo al Milan di Ancelotti che batterà a Old Trafford la Juventus.

Di Biagio e la maglia scambiata "con quel bambino"

A raccontare un episodio curioso a distanza di tempo fu Gigi Di Biagio, ex commissario tecnico della Nazionale che all'epoca era il calciatore di lotta e di governo incastonato nella metà campo dell'Inter. A fine match si verificò qualcosa di molto simile a una sorta di sliding doors, come si evince dalle parole dello stesso ex calciatore e nel racconto che fece di quel che capitò all'epoca poco dopo il triplice fischio del direttore di gara.

A casa conservo la prima maglia di Cristiano Ronaldo perché alla fine della partita chiese di scambiare la mia contro la sua dello Sporting Lisbona – ha ammesso Di Biagio -. Non avevo alcuna intenzione scambiarla con lui, volevo farlo con Pedro Barbosa, che era il capitano dei portoghesi. Ma quando vidi questo bambino che me la chiese pensai che a un bambino non si può certo rifiutare una cosa del genere. Adesso mio figlio è molto contento perché può di avere la maglia indossata da Ronaldo.

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Il ragazzo di Madeira divenuto campione

Perché tanto entusiasmo nei confronti del "ragazzo di Madeira"? La rete messa a segno contro il Betis è rimasta negli occhi e nella mente dei tifosi lusitani. Lo Sporting non riuscirà ad accedere alla fase a gironi, estromesso proprio dalla formazione milanese (0-0 all'andata, ko per 2-0 a San Siro) ma è contro di essa che nasce una stella: "Nell'ultimo mese ha dimostrato che può essere il campione del futuro", dice il giornale ‘A Bola'. E fa niente che mancherà l'appuntamento con la massima competizione per club in Europa, avrà modo di rifarsi in futuro quando ne diverrà il signore per numero di reti, successi (personali e di squadra) messi in bacheca.

Dai record con le giovanili ai primati in Coppa

Quaresma impressiona con le sue finte e quel colpo – la trivela – a metà tra un'esibizione di freestyle e gioco di prestigio e poi Ronaldo. Ma quando sul rettangolo verde scende Cristiano Ronaldo il leit-motiv è sempre lo stesso: "Guardate come sta già superando tutti i record nelle giovanili… è molto più forte". E così sarà. Basta dare un'occhiata a un semplice dato statistico: 178 presenze (è il primo calciatore di movimento per numero di presenze in Champions, a -4 da Casillas), 135 gol segnati.

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