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La nazionale Under 17 del Camerun è decimata: in 21 sono anziani, non superano il test del polso

Clamoroso colpo di scena alla vigilia di un torneo FIFA Under 17: la risonanza magnetica del polso smaschera 21 calciatori del Camerun, sono tutt’altro che giovani.
A cura di Paolo Fiorenza
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Non è cominciato benissimo, per usare un eufemismo, il torneo internazionale Under 17 al quale il Camerun si presentava tra le squadre favorite in virtù di una fucina che sforna giovani giocatori a getto continuo. Il problema è che a volte questi giovani lo sono molto meno di quello che risulta sui documenti e la finzione crolla davanti a qualcosa che in questi casi fa cassazione: il test sull'età, che non può mentire.

E dunque il Camerun ha dovuto ritirare la convocazione addirittura per 21 giocatori sui 30 che erano stati iscritti al torneo in questione organizzato dalla FIFA. La federazione calcistica camerunense ha rilasciato un comunicato in cui ha spiegato che questi calciatori non potranno partecipare alla competizione perché non hanno superato il test della risonanza magnetica del polso richiesto dalla Federazione internazionale per verificare l'età degli atleti.

La FIFA infatti, per tutti i tornei giovanili, richiede che i calciatori vengano sottoposti ad una risonanza magnetica dei polsi: dallo stato delle ossa si può sapere se i ragazzi hanno meno di 18 anni. L'attendibilità di questo tipo di esame è molto elevata, attestandosi sul 99%, e non è ammesso alcun ricorso. Il test del polso ha iniziato a essere eseguito proprio in seguito al crescere delle situazioni in cui le federazioni africane hanno mentito sull'età dei loro giocatori.

Uno dei casi più emblematici degli anni '80 è stato quello dell'Under 21 della Nigeria che nel 1989 fu punita dalla FIFA per aver mentito sull'età di diversi giocatori: la sanzione costò allo stato africano l'organizzazione del mondiale giovanile del 1991. Un altro esempio è quello di Tobie Mimboe, difensore camerunense ex nazionale che era conosciuto con il soprannome di ‘Peter Pan' perché la sua età ufficiale diminuiva con il passare degli anni. L'elenco è lungo e il gran numero di casi di giocatori con età alterata è dovuto a vari motivi che portano atleti e federazioni a mentire.

Negli anni si è creduto che i nati nel continente africano fossero iscritti con ritardo nei registri civili. Tuttavia non è questa l'unica causa, perché il vero motivo è spesso economico. Un calciatore giovane vale più soldi e ha maggiori possibilità di essere ingaggiato da un club: insomma mentendo sulla sua età, spesso con l'aiuto di altre persone che vogliono speculare sulla vicenda. ritiene che avrà maggiori opportunità di avere una carriera da calciatore professionista. Il che può fare la differenza tra povertà e benessere.

Si è dunque arrivati ad un punto in cui la FIFA ha deciso di intervenire drasticamente per stroncare il fenomeno. La prima volta che è stato introdotto il metodo della risonanza magnetica sui polsi dei giocatori è stata durante i Mondiali Under 20 del 2009: in quell'occasione la Nigeria ha dovuto ritirare più di 15 giocatori per non rischiare che il test dimostrasse che avevano più di 18 anni.

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