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La Juve terzultima è la rivincita silenziosa di Pirlo: “Gli hanno fatto passare l’inferno”

La Juventus è al terzultimo posto in classifica dopo il pareggio per 1-1 contro il Milan. Una posizione inattesa per la squadra bianconera allenata da Massimiliano Allegri. Due punti in sole due partite che hanno messo di nuovo a nudo i problemi di una squadra che già con Pirlo (condannato per molto meno) aveva mostrato tante lacune strutturali: “A Pirlo hanno fatto passare l’inferno”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Due punti dopo quattro partite di campionato. Pochi, anzi, pochissimi se ti chiami Juventus e hai tutte le carte in regola per poter pensare di vincere di nuovo lo scudetto dopo aver lasciato spazio all'Inter nella scorsa annata. Ciò che sta accadendo ai bianconeri dopo il pareggio contro il Milan, è un qualcosa che forse Allegri neanche immaginava di poter vivere alla vigilia di questa stagione. L'addio improvviso di Cristiano Ronaldo, è stato poi la ciliegina sulla torta per un progetto che adesso ha necessario bisogno di tempo per poter ripartire al meglio. Agnelli e Paratici avevano provato ad aprire un nuovo ciclo con Andrea Pirlo lo scorso anno silurando Maurizio Sarri al termine della sua unica stagione in bianconero culminata comunque con la conquista dello Scudetto, l'ultimo vinto dalla Vecchia Signora.

Pirlo ha dovuto conoscere la squadra, conoscere anche il suo modo di allenare e prendere confidenza con quella panchina che prima di allora non l'aveva mai visto vestire i panni dell'allenatore. La stagione non è stata brillante, ma è culminata comunque con la conquista della qualificazione in Champions, la vittoria della Supercoppa Italiana e anche della Coppa Italia. Ma ciò non è bastato a fargli togliere l'etichetta dell'unico allenatore capace di interrompere l'egemonia bianconera in Italia dopo nove scudetti di fila. L'arrivo di Allegri sembra potesse risolvere tutti i problemi di una Juventus che lo scorso anno ha potuto contare solo su Cristiano Ronaldo e Morata in attacco (non c'era Kean e Dybala praticamente è sempre stato fuori per infortunio). L'addio di Pjanic ha costretto Pirlo a ridimensionare un centrocampo sprovvisto (anche oggi) di un regista, reinventando ogni partita qualcuno tra Bentancur, Ramsey e Rabiot.

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Gli arrivi di Kulusevski e Chiesa non sono bastati per poter ridare smalto a un gruppo che ha forti carenze nella parte centrale del campo. "A Pirlo hanno fatto passare l'inferno" ha dichiarato qualche giorno fa Antonio Cassano in una delle tante dirette Twitch con Vieri e Adani. "Oggi è una Juve peggiore, anche rispetto a quella vista lo scorso anno con Pirlo". Tanti messaggi di questo tipo hanno invaso i vari account Twitter nell'immediato post partita tra Juventus e Milan. C'è chi si colpevolizza di aver condannato Pirlo per molto meno e chi cerca di evidenziare come la gestione societaria, sulla squadra, sulle cessioni e i mancati acquisti, stia facendo nettamente la differenza con le altre pretendenti al titolo.

Era esattamente ciò che in maniera silenziosa cercava di far capire Pirlo alla società, un club che gli aveva dato fiducia incondizionata in merito alle sue capacità in panchina, anche senza aver mai allenato. I risultati della nuova Juve di Allegri rappresentano una sorta di ‘rivincita' per Pirlo che oggi si ritrova da spettatore ad assistere alle stesse problematiche che metteva a nudo lui, da allenatore, nel corso della passata stagione. Ora tocca ad Allegri capire in che modo gestire una rosa che, difesa a parte, non sembra essere all'altezza di una stagione da vertice. Oltre alla mancanza di un regista, in molti si chiedono chi tra Morata, Dybala e Kean, riuscirà a rimpiazzare i 20 gol a stagione di CR7…

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