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Messi, addio in lacrime al Barcellona: “Scusate, non ce la faccio. Psg? Nulla è ancora chiuso”

Lionel Messi spiega in conferenza stampa i motivi che lo hanno spinto a lasciare il Barcellona. Il video della diretta pubblicato dalla società blaugrana sui profili social è stato preso d’assalto già diverse ore prima dell’evento. “Mi sarebbe piaciuto salutare in modo diverso. Farlo in campo, con un’ultima standing ovation. Perché non sono rimasto? Per i limiti imposti dalla Liga”. E sul futuro dice: “Psg? È una possibilità, ma al momento non ho accordi con nessuno. Diversi club sono interessati, ma al momento nulla è chiuso”.
A cura di Maurizio De Santis
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In lacrime. Stenta a parlare. Sua moglie, Antonella Roccuzzo, è in prima fila con i figli e gli porge un fazzoletto per asciugare il pianto. Messi si presenta così ai microfoni. Ci mette un po' di tempo per ricomporsi. Prende fiato e dopo qualche minuto trova le parole. Si esprime con un filo di voce, moralmente è distrutto. È il giorno del suo addio ufficiale al Barcellona. È il giorno in cui si chiude un pezzo della sua vita di calciatore e di uomo, la parte più importante. "Scusate, non ce la faccio…", dice poco prima di piazzarsi sul palco. Inizia con una promessa che è un arrivederci.

Parto ma tornerò, l'ho promesso ai miei figli – è l'incipit della conferenza della Pulce -. È molto difficile per me, tutta la mia vita è qui e non ero pronto a partire. Quest'anno ero convinto che saremmo rimasti a casa nostra, quello che più desideravamo. Ho sempre dato il massimo per questa maglia. Mi sarebbe piaciuto salutare in modo diverso perché sono grato per tutto l'affetto della gente. Farlo in campo, con un'ultima standing ovation.

L'argentino era giunto a scadenza di contratto ma le difficoltà economiche del club hanno reso impossibile intavolare rinnovo e prolungamento dell'avventura in blaugrana. Impossibile anche per il tetto ai salari imposto dalla Liga e dalla necessità di mettere i bilanci a posto dopo un indebitamento cresciuto in maniera esponenziale. Il futuro della Pulce è già scritto, non ha mai corso il rischio di restare disoccupato: indosserà la maglia del Paris Saint-Germain e costituirà con Neymar (vecchio compagno tra i catalani) e Mbappé un tridente da favola con il chiaro intento di dare l'assalto alla Champions League. In conferenza, però, nel rispondere alle domande dei media non si sbilancia sul passaggio al Psg.

È una possibilità, ma al momento non ho accordi con nessuno. Diversi club sono interessati, ma al momento nulla è chiuso. Chiaramente ne stiamo parlando. La foto con i calciatori del Psg? Mi dicevano ‘vieni a Parigi, vieni a Parigi', ma è solo una coincidenza che sia stata scattata con loro a Ibiza in una settimana molto particolare.

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Ad annunciare il suo trasferimento in Francia è stato il cugino del presidente, Al-Khleaifi, che ha confermato le voci dell'intesa raggiunta tra il club e il padre del calciatore. Quanto ai dettagli della trattativa, l'accordo è stato trovato (secondo quando trapelato) in base a un biennale – con opzione per il terzo – e a uno stipendio netto che oscilla tra i 35 e i 40 milioni di euro a stagione. Fino a 36 anni giocherà con i capitolini e troverà accanto a sé un ‘amico/nemico' dei duelli con il Real Madrid: Sergio Ramos, anche lui arrivato a parametro zero sotto la Tour Eiffel. Ed è proprio nei pressi del glorioso e iconico monumento che il ‘dieci' argentino verrà presentato. Una location d'eccezione per il sei volte Pallone d'Oro. Ma resta il dubbio: perché, se proprio voleva, non è rimasto?

Dopo l'elezione del presidente, Laporta, e una cena con lui ero convinto che sarei rimasto qui. Poi è successo quel che è successo… Non c'erano speranze false né tradite. Era tutto fatto. Tutto il possibile è stato fatto, da parte del club, da parte del presidente. Avevo anche accettato la riduzione del mio stipendio del 50%, ma non bastava. Non abbiamo potuto per i limiti della Liga.

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