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Juventus sotto inchiesta per plusvalenze e falso in bilancio: Agnelli, Nedved e Paratici indagati

Blitz della Guardia di Finanza nella sede della Juventus: la società bianconera è finita sotto inchiesta per le plusvalenze e i movimenti di mercato degli ultimi tre anni. Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e altri dirigenti juventini sono indagati dalla Procura di Torino per falso in bilancio e false fatturazioni.
A cura di Michele Mazzeo
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La Juventus sotto indagine per le plusvalenze e i movimenti di mercato degli ultimi tre anni. La Procura di Torino ha infatti mandato la Guardia di finanza nella sede del club piemontese per acquisire documenti riguardanti proprio il periodo in esame. Il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici (oggi in Inghilterra al Tottenham) e altri tre tra attuali ed ex dirigenti dell’area finanziaria del club bianconero sono indagati per falso in bilancio e false fatturazioni. E pertanto, come prevede la legge sulla responsabilità delle società, le stesse accuse sono mosse anche al club.

Come riporta il comunicato emesso dalla Procura di Torino infatti: "I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino, delegati alle indagini, sono stati incaricati di reperire documentazione ed altri elementi utili relativi ai bilanci societari approvati negli anni dal 2019 al 2021, con riferimento sia alle compravendite di diritti alle prestazioni sportive dei giocatori, sia alla regolare formazione dei bilanci. Allo stato, le attività sono volte all’accertamento di ipotesi di reato di false comunicazioni delle società quotate ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, nei confronti del vertice societario e dei direttori delle aree business, financial e gestione sportiva".

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L’inchiesta della Procura torinese, coordinata dai pubblici ministeri Mario Bendoni, Cirio Santoriello e dall’aggiunto Marco Gianoglio, che arriva in seguito gli accertamenti avviati negli scorsi mesi prima dalla Consob e e poi anche dalla Covisoc, avrebbe come oggetto movimenti di mercato sospetti (in particolare quello relativo allo scambio Pjanic-Arthur) per una cifra totale che si aggirerebbe intorno ai 50 milioni di euro andati in scena tra il 2019 e il 2021. Gli accertamenti in essere riguardano i proventi da gestione diritti calciatori. L'indagine, denominata “Prisma”, ha avuto avvio nel maggio 2021.

"Al vaglio vi sono diverse operazioni di trasferimento di giocatori professionisti e le prestazioni rese da alcuni agenti coinvolti nelle relative intermediazioni. È altresì ipotizzato a carico della società il profilo di responsabilità amministrativa da reato, previsto qualora una persona giuridica abbia tratto vantaggio dalla commissione di taluni specifici illeciti. A tutela del mercato finanziario, le perquisizioni sono state avviate successivamente alla chiusura delle contrattazioni settimanali di Borsa italiana ove il club calcistico è quotato nell'ambito del Mercato Euronext Milan" si legge ancora nel comunicato diramato nella tarda serata di venerdì 26 novembre dalla Procura di Torino che aggiunge che di tali attività di indagine è già stata data comunicazione sia alla CONSOB che alla Procura Federale della FIGC.

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