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Plusvalenze in Serie A: le ultime news

Cosa rischia il Napoli dopo la versione di De Laurentiis su Osimhen per il caso plusvalenze

Nella memoria difensiva il club partenopeo indicherà i tre punti che ribadiranno l’innocenza rispetto all’ipotesi di falso in bilancio sulla quale indagano i pm romani. La giustizia sportiva attende le decisioni della Procura.
A cura di Maurizio De Santis
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Cosa rischia il Napoli dopo la versione di Aurelio De Laurentiis su Osimhen raccontata alla Procura di Roma per il caso plusvalenze? L'ipotesi di reato prefigurata è quella di falso in bilancio ma attraverso la deposizione spontanea il presidente del club partenopeo ha inteso chiarire come in realtà dietro la trattativa con il Lille per l'acquisizione dell'attaccante non ci fosse alcun interesse nel condurre un'operazione fittizia.

Durante l'audizione, avvenuta su specifica richiesta del presidente, sono stati enunciati i punti che costituiranno la spina dorsale della memoria difensiva che il collegio dei legali sottoporrà ai pm che hanno preso in incarico il dossier dai colleghi napoletani per competenza territoriale.

La solidità del bilancio è il primo aspetto enunciato: in buona sostanza il Napoli non aveva alcun bisogno di alterare i conti con una manovra del genere, oltretutto relativa solo all'affare imbastito per il nigeriano e non facente parte di un modus operandi. Il massimo dirigente ha anche spiegato di aver versato una somma cash (50 milioni di euro) alla società francese e che le tasse sulle plusvalenze scaturite dall'inserimento nella transazione di 3 calciatori del settore giovanile (oltre all'ex portiere, Karnezis) sono state regolarmente corrisposte.

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È proprio su questi ultimi che s'è focalizzata l'attenzione degli inquirenti secondo cui ci sarebbe stata una sopravvalutazione dei baby Luigi LiguoriClaudio ManziCiro Palmieri (compreso l'ex estremo difensore) che avrebbe fruttato alla società una plusvalenza fittizia di circa 20 milioni di euro.

Nella memoria difensiva che il Napoli invierà in Procura saranno indicati anche stralci del dispositivo della Federazione che assolse il club e i suoi dirigenti per gli stessi fatti adesso contestati. Il concetto è sempre lo stesso: la scala di valori e di valutazione contenuta nel sito Transfermarket.it – che fu presa come parametro di riferimento – non regolamenta una libera trattativa tra soggetti privati quali i club di calcio. Per la serie: se c'è qualcuno disposto a pagare un determinato importo richiesto dal venditore, anche superiore rispetto a una quotazione solo stimata, non c'è alcun reato.

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Nel fascicolo il Napoli documenterà anche queste informazioni, specificando che il valore di un giovane in prospettiva può crescere in maniera esponenziale. Basterà per convincere i pm? Lo si capirà dalla decisione che sarà presa: richiesta di archiviazione o rinvio a giudizio per falso in bilancio. Nel secondo caso la giustizia sportiva potrebbe decidere di riaprire il caso. Cosa potrebbe accadere e cosa rischiano gli azzurri? Le ipotesi sono tre: ancora un'assoluzione, una multa oppure una penalizzazione in classifica.

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