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Juventus-Napoli, il Giudice Sportivo rinvia la decisione: supplemento d’indagine

La decisione del Giudice Sportivo, Gerardo Mastrandrea, su Juventus-Napoli non arriverà, come previsto, nella giornata di martedì. Prima di emettere il verdetto, l’organo disciplinare ha scelto di prendere tempo per analizzare tutti gli aspetti della vicenda. La comunicazione potrebbe slittare a mercoledì ed essere chiesto un supplemento d’indagine spedendo gli atti alla Procura federale della Figc.
A cura di Maurizio De Santis
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La decisione del Giudice Sportivo, Gerardo Mastrandrea, su Juventus-Napoli non arriverà nella giornata di martedì. Prima di emettere il verdetto, l'organo disciplinare ha scelto di prendere tempo per analizzare tutti gli aspetti e la ricostruzione della vicenda. In particolare, la mancata presentazione dei partenopei a Torino per l'obbligo di quarantena che ha fatto saltare la sfida di campionato. La comunicazione potrebbe slittare a mercoledì ed essere chiesto un supplemento d'indagine spedendo gli atti alla Procura federale della Figc (diretta da Giuseppe Chiné). Cosa rischiano gli azzurri? È noto: in base al comma 4 dell'articolo 10 del Codice possono essere puniti con la sanzione della sconfitta a tavolino, aggravata da un punto di penalizzazione in classifica.

La scelta del Giudice Sportivo di rinviare almeno di 24 ore la comunicazione era ipotizzabile alla luce di quanto accaduto e degli sviluppi che potrebbero emergere nelle prossime ore. Sabato sera lo stesso Mastrandrea aveva ricevuto dal Napoli la lettera della Asl che – come ribadito dal presidente, Aurelio De Laurentiis – impediva alla squadra di partecipare alla trasferta come da calendario. Nella giornata odierna un doppio incontro del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, con Paolo Dal Pino (Lega Serie A) e Gabriele Gravina (Figc) servirà a dirimere un punto cruciale: se e quando una Asl può superare un protocollo licenziato dal Comitato tecnico scientifico del Governo.

Secondo i vertici del calcio italiano una cosa del genere non è possibile o, almeno, lo è ma solo in relazione a situazioni contingenti di natura strettamente territoriale su cui l'Asl è competente: da un focolaio improvviso fino al rispetto di un lockdown regionale o territoriale. Mentre per i casi ordinari – come è ritenuto quello del Napoli in base al protocollo stilato a giugno scorso – esiste già una prassi.

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