Juve, amuleto Pjanic: 12 vittorie su 13 quando Miralem segna
La Juventus ha un amuleto, un portafortuna e il suo nome è Miralem Pjanic. Il centrocampista bosniaco, nonostante le critiche in alcuni periodi, si è sempre dimostrato un valore aggiunto per questa squadra e la rete con il Brescia, la tredicesima con la maglia bianconera, è l'ennesima dimostrazione della sua importanza anche in fase realizzativa oltre che di costruzione del gioco. Mire è un portafortuna per la Vecchia Signora perché quando va in gol, la partita, di solito, termina con il successo. Anzi, lo è quasi sempre.
I goal di Pjanic valgono tre punti
L'ex calciatore della Roma è un perno della squadra bianconera fin da suo arrivo e quando ha segnato la Juve ha sempre portato a casa la vittoria. Questi dato è riscontrabile in dodici delle tredici occasioni in cui Pjanic ha trovato la via della rete: due volte con Sassuolo, Torino, Genoa, Chievo, Sampdoria, Udinese, Bologna, Lazio, Verona, Napoli e Brescia. Solo nella sfida contro il Grifone la rete non è bastata per portare a casa i tre punti mentre in tutte le altre sì.
10 gol su 11 da fuori area: con Mire non c'è scampo
Miralem Pjanic è un centrocampista di livello europeo e tra le sue qualità c'è, senza dubbio, la conclusione da fuori area. Su calcio da fermo il bosniaco è spesso letale ma, spesso, quando gli spazi si intasano il pallone viene recapitato tra i piedi per una gestione migliore o in attesa della scintilla. I dati Opta testimoniano i numeri già anticipati: dieci degli ultimi undici goal sono arrivati da fuori area ed è il centrocampista che dal 2016/17 ad oggi ne ha totalizzati di più al di fuori dei 16 metri in campionato (10).
Quando c'è bisogno di cambiare ritmo o dare una svolta ad una partita complicata, Pjanic è uno che ha diverse soluzioni da mettere al servizio dei compagni e oltre ad essere un punto di riferimento per i compagni è un calciatore capace, come ieri, di pescare la giocata decisiva nei momenti più importanti del match. Si sono alternati allenatori sulla panchina della Juventus, ma il cervello in mezzo al campo è rimasto lo stesso.