42 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

José Mourinho, l’Inter e i derby con il Milan: una storia quasi perfetta

José Mourinho nella sua esperienza italiana alla guida dell’Inter ha dimostrato di avere un feeling speciale con il derby di Milano. Dopo aver perso il primo, il tecnico portoghese ha vinto gli altri 3 regalando spettacolo dentro e fuori dal campo, anche con dichiarazioni mai banali e polemiche con i rossoneri.
A cura di Marco Beltrami
42 CONDIVISIONI
Immagine

José Mourinho ha dimostrato nella sua fortunata avventura italiana sulla panchina dell'Inter di avere un feeling speciale con il derby. In 4 partite da allenatore nerazzurro contro il Milan, il manager portoghese ha collezionato 3 vittorie. Un rapporto particolare quello con le stracittadine per Mou che ha saputo sempre toccare le corde giuste dei suoi giocatori, regalando momenti indimenticabili in campo e in sala stampa con dichiarazioni mai banali. Tutto è nato dalla sua capacità d'immedesimazione nei panni dei tifosi, raccontata in un'intervista qualche anno fa.

La filosofia di Mourinho nei derby

Qual è la filosofia di José Mourinho nel derby? Il tecnico per caricare se stesso e i suoi giocatori nelle stracittadine ha voluto vivere in prima persona quello che vivono i tifosi. Ai microfoni di Sky Sports, il lusitano ha rivelato: "Quando sono in un club, mi piace essere uno di loro e mi piace sentire quello che sentono le mie persone. È una sensazione nuova per me quando passo da un club all'altro, ma imparo quella sensazione molto, molto velocemente. Quando vado al derby da allenatore dell'Inter so cosa significa per loro. Quando vado come allenatore del Real Madrid, so cosa significa per loro. E quando vado come allenatore del Tottenham, so cosa significa per loro".

Il primo derby di Milano di Mourinho e l'unico ko con il Milan

E il Mourinho-pensiero si è concretizzato nel migliore dei modi in nerazzurro, nelle due stagioni dal 2008 al 2010. Certo l'inizio non è stato semplice, con la sconfitta di misura nel primo derby di Milano della sua carriera, il 28 settembre 2008. In quell'occasione a decidere fu un gol di Ronaldinho, con lo Special One che subito cercò di spostare l'attenzione sul successivo impegno in Champions, non prima però di una celebre polemica con un cronista. Quest'ultimo infatti rispose per le rime all'attacco del mister che gli chiedeva provocatoriamente di fare la formazione: "Lo faccio se mi dà parte dei suoi nove milioni di ingaggio". Il tecnico nerazzurro prima replicò "Non sono nove, ma 11, e con gli sponsor arrivo a 14 milioni", e poi dimostrò di aver cancellato il flop: "In questa vita non c'è tempo per piangere, quindi ai miei giocatori non ho parlato di Pato, ma di Pizarro (del Werder Brema, ndr), non ho parlato di Morganti, bensì dell'arbitro Michel".

Immagine

Il derby del gol con il tocco di braccio di Adriano e le polemiche tra Mourinho, Berlusconi e Ambrosini

Quella sconfitta però è rimasta l'unica di Mourinho in un derby di Milano. In occasione del ritorno infatti, la sua Inter s'impose con il punteggio di 2-1. Una sfida contraddistinta dalle polemiche arbitrali per il tocco con il braccio di Adriano sul gol del vantaggio (la sfida si chiuse poi 2-1). Il mister emozionato per la dedica del bomber a suo figlio definì quella rete considerata regolare come la "più bella della sua vita". A distanza di mesi però ecco il botta e risposta infuocato con la dirigenza rossonera e Ambrosini.

Se l'allora patron del Milan fece riferimento al "gol di mano di Adriano", Mourinho in occasione del match contro la Lazio rispose per le rime: "È giusto che il Milan parli di un gol dubbio, ma dovrebbe parlare anche dei punti guadagnati con rigori non regolari. Dovrebbe parlare di una partita che poteva finire 3-0 o 4-0 se i rossoneri avessero giocato in 10 per 40 minuti". Puntando così il dito contro Ambrosini "graziato" dall'arbitro, con tanto di riferimento al match dell'andata: "E dovrebbero parlare del derby di andata, che hanno vinto 1-0 con un gol in fuorigioco. Ambrosini critica il mio riferimento ai "zero tituli", nella mia memoria c‘è l'immagine di lui che insulta 10 milioni di interisti. Non l'ho mai visto chiedere scusa, non ha grande autorità morale".

Immagine

Quando l'Inter di Mourinho travolse 4-0 il Milan

Nella seconda stagione da allenatore dell'Inter poi, quella culminata nella vittoria del memorabile triplete, arrivarono altri due successi. Il primo eclatante a fine agosto 2009 con un perentorio 4-0, rifilato ai cugini del Milan, con le reti di Motta, Milito, Maicon e Stankovic e con l'esordio di Sneijder arrivato dal mercato in extremis e gettato subito nella mischia. Se l'olandese rivelò di essere stato corteggiato a suon di messaggi dal tecnico, quest'ultimo ancora una volta stupì tutti più alla vigilia che nel post-partita, minimizzando sul peso specifico della partita: "Se sono qua invece che chiuso ad Appiano a preoccuparmi del derby guardando dvd dopo dvd, significa o che non sono preoccupato o che non ho più nulla da preparare. Siamo ben preparati e l'allenamento di domani è quasi inutile perché abbiamo finito il nostro lavoro. Aspettiamo il derby più che tranquilli perché abbiamo tanta voglia di giocarlo"

L'ultimo derby di Milano di Mourinho vinto in 9 contro 11

L'ultimo derby italiano di Mourinho risale al gennaio 2010, e anche in questa occasione a trionfare fu la sua Inter. Partita tesa e molto intensa, chiusasi con il risultato di 2-0 grazie ai gol di Milito e Pandev, con i nerazzurri che resistettero anche in 9 contro 11 dopo le espulsioni di Sneijder (applauso ironico all'arbitro) e Lucio (per un fallo di mano in area). Una vera e propria impresa per i nerazzurri, con Julio Cesar che nel finale parò un rigore a Ronaldinho. Anche le dichiarazioni dell'epoca di Mou a Sky rimasero iconiche: "Abbiamo dimostrato tutto oggi. Potevamo perdere solo restando in sei uomini, anche in sette avremmo vinto. La gara dei sogni? No. La gara dei sogni è quando la tua squadra fa bene, l'avversario fa bene e anche l'arbitro fa bene. Oggi l'Inter è stata incredibile, in tutti i suoi uomini. Fin dal primo minuto si è visto che eravamo più forti, in tutto e per tutto. I miei sono stati fantastici, il Milan ha fatto il suo, però ho sentito un odore strano. Non è un problema mio, il calcio è vostro io sono uno straniero a lavorare".

42 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views