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Infantino sorridente posa per i selfie, a pochi metri c’è la salma di Pelé: una scena surreale

Nello stadio del Santos, meta di pellegrinaggio per dare l’ultimo saluto a O Rey morto all’età di 82 anni, c’era anche il numero uno del calcio internazionale. E l’impressione che se ne ricava dalle immagini trapelate nel corso del rito non è certo lusinghiera.
A cura di Maurizio De Santis
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Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, scatta un selfie a pochi metri dalla bara dove giace la salma di Pelé.
Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, scatta un selfie a pochi metri dalla bara dove giace la salma di Pelé.

Scattare un selfie a un funerale, a pochi passi dalla salma che giace nella bara. E accennare anche a un sorriso. Surreale ma vero. Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, lo ha fatto durante la veglia funebre di Pelé, a Vila Belmiro. La salma dell'ex campione della Seleçao era stata imbalsamata con un procedimento particolare, sistemata nella bara e preparata per essere accolta dall'abbraccio del suo popolo.

Vecchi e giovani, chi ha potuto dire di averlo visto giocare davvero e chi solo attraverso la tv: tutti gli hanno dedicato l'affetto di sempre. Lo stesso che fece da scudo e quasi sollevò una sommossa quando, quel ragazzino di talento, dopo l'exploit ai Mondiali in Svezia, sembrava potesse lasciare il club paulista per approdare all'Inter, in Italia.

Il numero uno della Fifa abbraccia il figlio di Pelé, Edinho.
Il numero uno della Fifa abbraccia il figlio di Pelé, Edinho.

Nello stadio del Santos, divenuto per una giornata meta di pellegrinaggio per dare l'ultimo saluto a O Rey morto all'età di 82 anni, c'era anche il numero uno del calcio internazionale. E l'impressione che se ne ricava dalle immagini trapelate nel corso del rito pubblico non è certo lusinghiera. Deve essere stato per colpa dell'emozione e della grande partecipazione di gente ma quei selfie che Infantino ha scattato (o per i quali s'è concesso) hanno descritto quella scena che ha reso la tenera tristezza una scena surreale.

La Perla Nera oppure il caporale Luis Fernandez (per chi ricorda la rovesciata in Fuga per la vittoria) giace nel feretro aperto, coperto con un velo di rispetto ed esposta su una impalcatura temporanea al centro del campo. Intorno c'è fervore che si mescola al dolore, a tutto. Ed è in quei momenti che, tra la folla, spicca la sagoma del presidente della Fifa.

Due fotogrammi che lasciano a bocca aperta per lo stupore: in uno è lui stesso a reggere un telefonino e a scattare una foto assieme ad alcune persone (tra cui l'ex calciatore del Santos, Manoel Maria Evangelista Barbosa dos Santos, noto come Manoel Maria); in un altro sembra sorridente mentre un giovane lo ritrae nell'immagine raccolta col proprio smartphone.

Un momento della partecipazione del massimo dirigente della Fifa al rito nello stadio del Santos.
Un momento della partecipazione del massimo dirigente della Fifa al rito nello stadio del Santos.

Mentre si trovava vicino alla bara, Infantino è stato anche visto esprimere cordoglio e consolare la vedova di Pelé Marcia Aoki e suo figlio Edinho. "Il momento è molto triste – ha ammesso il numero uno della Fifa -. Proviamo grandi emozioni perché Pelé è un'icona del calcio mondiale. Io non l'ho visto giocare ma tutto il mondo sa chi è stato. La Fifa e tutte le Federazioni continentali gli renderanno omaggio con un minuto di silenzio alle partite".

Sessanta secondi, una preghiera e un lungo applauso possono bastare per il cordoglio di queste ore ma secondo il presidente della Fifa è giusto che il nome del più grande calciatore al mondo sia suggellato da un atto particolare. E lo dice a corredo delle parole espresse oggi. "Il più importante sarà chiedere ai 211 membri della Fifa di intitolare uno stadio a Pelé. Perché anche tra cinquant'anni il suo ricordo resterà sempre di grande importanza". Il suo nome e il suo calcio venuto dal futuro sono leggenda.

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