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In Inter-Atalanta c’è stato un errore molto grave del guardalinee: “Non ce lo possiamo permettere”

Il designatore Gianluca Rocchi è stato molto duro nei confronti di uno dei due guardalinee di Inter-Atalanta: “È un errore molto grave, che oggi non possiamo permetterci di commettere”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Non c'è stata solo Lazio-Milan tra le partite oggetto di analisi da parte del designatore di Serie A Gianluca Rocchi nell'appuntamento di Open VAR su DAZN. Anche il match recuperato in settimana tra Inter e Atalanta, vinto 4-0 dai nerazzurri e ugualmente seguito da roventi polemiche da parte orobica per la direzione della terna arbitrale, è stato sviscerato da Rocchi, che ha promosso le decisioni di Colombo, riservando invece una bella bastonata per uno dei due guardalinee della sfida, Andrea Zingarelli.

In primis è stato valutato correttamente dal designatore della CAN di A e B il primo episodio controverso della partita di San Siro, ovvero la rete annullata a De Ketelaere al 10′ (si era sullo 0-0) per il precedente tocco di braccio di Miranchuk. Colombo viene richiamato dal VAR all'on-field review e decide per la punibilità del gesto dell'atalantino, decisione avallata da Rocchi ("il braccio è in posizione innaturale"). Così come quella presa ad inizio secondo tempo, quando il direttore di gara stavolta assegna all'Inter un rigore dopo la revisione a bordo campo suggeritagli dal VAR.

L'arbitro Colombo assegna il rigore per l'Inter dopo essere stato richiamato dal VAR
L'arbitro Colombo assegna il rigore per l'Inter dopo essere stato richiamato dal VAR

Nella circostanza, il 33enne arbitro comasco viene anche elogiato per essere riuscito ad evitare la ‘polpetta avvelenata' che gli aveva impiattato il guardalinee Zingarelli, che aveva improvvidamente alzato la bandierina reputando con molta sicurezza che il pallone crossato da Dimarco nella sua parabola avesse oltrepassato la linea di fondo. Niente di tutto questo ed è stato bravo Colombo (e fortunato, visto che passano pochi attimi) a non fischiare subito la rimessa ma solo dopo che il pallone calciato da Dumfries era stato deviato con la mano da Hateboer. Se avesse fischiato prima, infatti, nulla avrebbe potuto il VAR ed invece l'on-field review ha consentito al direttore di gara di rendersi conto della punibilità del tocco di Hateboer e fischiare il rigore all'Inter, poi trasformato nel gol del 3-0 da Dimarco, abile a ribattere in rete la parata di Carnesecchi sul penalty di Lautaro.

Agli elogi per Colombo hanno dunque fatto da contraltare le parole severe di Rocchi nei confronti del guardalinee: "Quello per noi è un errore molto grave, tanto per essere chiari, perché io con i ragazzi, specialmente con gli assistenti e di conseguenza con gli arbitri, batto il tasto sul timing della segnalazione. Per farvi capire l'importanza del timing, noi diamo un voto negativo a prescindere da come va un assistente o un arbitro se sbaglia solo un timing, perché nel calcio moderno non ti puoi permettere questo, ovvero non ti puoi permettere di mettere fuori gioco il VAR".

Il guardalinee alza la bandierina prima del tocco di mano di Hateboer: l'arbitro Colombo fischia solo dopo e si salva
Il guardalinee alza la bandierina prima del tocco di mano di Hateboer: l'arbitro Colombo fischia solo dopo e si salva

"In questo caso Colombo è bravo perché non fischia, quindi filtra la decisione dell'assistente e permette l'intervento del VAR con un rigore corretto – continua il designatore – Però quell'errore lì, mi dispiace dirlo, lo sa il ragazzo, ci ho parlato tranquillamente, è un errore che oggi non possiamo permetterci di commettere. A volte è vero che siamo estremi, stiamo magari giù con la bandierina anche con decisioni che sono abbastanza chiare, però preferiamo dare la possibilità alla tecnologia di intervenire. L'arbitro ha lasciato proseguire l'azione proprio per questo discorso: loro sanno che anche di fronte alla segnalazione di un assistente che in quel momento si fa un attimo prendere la mano devono essere bravi a rimanere freddi e filtrare la decisione".

"La segnalazione di un assistente è una segnalazione, chi decide l'interruzione del gioco è l'arbitro, che decide da protocollo di aspettare, che è una differenza importantissima ma è una violenza che si fanno i ragazzi, perché arbitrare è anche istinto ed anche per un assistente è istinto. Vedere una cosa, valutarla dentro di sé, nell'intimo, e stare fermi, vuol dire essere bravi e coraggiosi nel non farlo", conclude Rocchi.

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