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Il piano di Ibrahimovic: “Andare al Napoli e vincere lo Scudetto, è saltato il giorno della firma”

Ibrahimovic al Napoli? Operazione saltata per pochi dettagli. Nel suo nuovo libro ‘Adrenalina’ lo svedese ha rivelato di essere stato vicinissimo al club azzurro quando era un calciatore dei Los Angeles Galaxy.
A cura di Vito Lamorte
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Juventus, Inter e Milan. Zlatan Ibrahimovic ha vestito le maglie delle squadre italiane più titolate ma in occasione del suo ultimo approdo in Serie A la destinazione poteva essere un'altra. L'attaccante svedese è l'uomo intorno a cui il club rossonero ha ricostruito la sua credibilità dopo anni di anonimato ma Ibra poteva anche indossare la quarta casacca del nostro campionato.

Si è parlato tantissimo della possibilità che il fuoriclasse di Malmo potesse approdare al Bologna per dare una mano al suo amico Sinisa Mihajlovic ma nel suo nuovo libro ‘Adrenalina' lo svedese ha rivelato di essere stato vicinissimo al Napoli quando era un calciatore dei Los Angeles Galaxy: "In quel periodo ho visto le immagini di tifosi azzurri, era una roba incredibile. Questa adrenalina mi poteva portare più avanti. Ho parlato con il Napoli, Mino Raiola aveva fatto tutto. Il giorno in cui dovevo firmare, hanno esonerato Carlo Ancelotti. Mi ha dato insicurezza questa cosa e da lì ho fatto un'altra scelta".

In un'interista rilasciata a Radio Deejay lo stesso Ibrahimovic ha aggiunto: "Non è facile stare lontano dalla mia famiglia. La verità è che avrei dovuto fare quattro mesi al Napoli, vincere lo scudetto e tornare a casa. Invece è andata bene con il Milan. Ogni volta che si avvicina il ritiro, continuo a giocare".

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Conoscendo un po' il personaggio e la piazza di Napoli, Zlatan sarebbe diventato il condottiero di una intera tifoseria per il suo modo di fare e, naturalmente, per le sue grandi doti calcistiche. La piazza partenopea riesce sempre ad instaurare un feeling particolare con i suoi calciatori e con Ibra sarebbe stato un cocktail esplosivo.

Infine Zlatan fa riferimento al fatto di non aver mai vinto il Pallone d’Oro: "Il Pallone d’Oro non è dipeso da me. Dipende da come guardano le cose. Non vincerlo non cambia la mia carriera. Ho giocato in grandi squadre, visitato diversi paesi, imparato nuove lingue. Poi qualcosa ho vinto…".

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