Il pareggio del Bologna con la Lazio è una buona notizia per la Roma: Ravaglia in vena di prodezze

Il pareggio del Bologna all'Olimpico contro la Lazio (1-1) è una buona notizia per la Roma che, sconfitta a Cagliari, resta al quarto posto a +2 proprio sui felsinei. Per la squadra di Sarri, invece, la mancata vittoria è la classica situazione da bicchiere mezzo pieno/vuoto: avesse conquistato l'intera posta in palio, si sarebbe avvicinata alla zona Europa ma aver sfiorato il successo contro gli emiliani è la riprova di una formazione in salute e in crescita al netto dei limiti strutturali. Si può essere, quindi, contenti per un risultato del genere? Dipende… per Italiano è sicuramente un'occasione persa per agganciare la zona Champions tenendo il fiato sul collo dei giallorossi. Ai punti, come si dice in gergo, avrebbero meritato di più i biancocelesti ma è magra consolazione di cui accontentarsi per aver disputato l'ultimo quarto d'ora in inferiorità numerica a causa del rosso a Gila.
La gara ha vissuto di fiammate improvvise. L'impressione che se n'è ricavata è che da un momento all'altra tutto potesse accadere, da una parte e dall'altra. Non c'è stato tatticismo meticoloso (non è proprio nelle corde dei due allenatori), entrambe hanno giocato a viso aperto (non in maniera scriteriata), pronte a piazzare la giocata in contropiede, a sfruttare ogni minima disattenzione. È successo in occasione delle reti che hanno scandito una prova abbastanza equilibrata anche se, a un certo punto del secondo tempo, l'ago della bilancia s'è spostato dalla parte della Lazio con il portiere del Bologna costretto agli straordinari.
Botta e risposta. È quel che Lazio e Bologna hanno messo in scena, non solo per l'uno-due che ha portato al vantaggio di Isaksen (38°) e al pareggio di Odgaard (40°), ma anche per le prodezze di Provedel e Ravaglia. Il primo (con la complicità di Gila sulla linea di porta) devia la sfera di quel tanto che basta per sventare il gol. Il secondo sale in cattedra: nega a Guendouzi la gioia della rete in almeno un paio di occasioni poi si ripete su un colpo di testa di Noslin sugli sviluppi del calcio d'angolo.
Follia Gila. Il difensore era stato ammonito per un fallo commesso su Castro ma – secondo la ricostruzione di Marelli a DAZN – a causa di qualche parola di troppo ("sei scarso, sei scarso") e proteste veementi è stato espulso dall'arbitro Fabbri. L'adrenalina è costata cara a lui e alla Lazio, che in inferiorità numerica ha dovuto fare di necessità virtù rischiando la beffa.