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Il Milan è scampato ad una goleada: nei primi 20′ a Liverpool un massacro tecnico

Nei primi minuti di Liverpool-Milan i rossoneri erano in bambola, esposti a continue occasioni da gol e dominati dalla pressione degli inglesi. Lo score parziale era impietoso e recitava 12 tiri contro 0. Solo le parate di Maignan, in particolare quella doppia sul rigore fallito da Salah, hanno tenuto in vita la squadra di Pioli. I rossoneri escono da Aanfield a testa alta ma con la consapevolezza che poteva finire molto peggio.
A cura di Andrea Lucia
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Si sapeva che Anfield non sarebbe stato il teatro più accogliente per celebrare il ritorno in Champions League del Milan, assente dal lontano febbraio 2013. Grazie alla vicinanza di tutti i settori dello stadio al terreno di gioco, la tana del Liverpool ha l'effetto di aizzare l'intensità dei Reds in campo, soprattutto in appuntamenti così prestigiosi. I primi minuti lo hanno dimostrato. Le statistiche della partita dopo 20′ di gioco sono impietose: 12 tiri in porta contro 0, un rigore e tante occasioni da gol. Paradossalmente l'unico aspetto positivo per i rossoneri è stato proprio il risultato, solo un gol di vantaggio in favore della squadra di Klopp.

La pressione sul Milan è stata fortissima sin dalle prime battute e ha portato al gol di Alexander-Arnold, favorito anche da una deviazione di Tomori. Da quel momento in poi il principale artefice della resistenza rossonera è stato Maignan. Il portiere francese, al debutto assoluto in Champions, ha respinto un calcio di rigore del cecchino Salah e la ribattuta successiva di Jota da pochi passi, oltre a salvare la porta con altri interventi decisivi. Nella prima mezz'ora gli inglesi hanno dominato in lungo e in largo e se fossimo stati di fronte ad un incontro di boxe, il Milan avrebbe perso per ko tecnico.

Ma il calcio, si sa, è bello anche per questo. Ecco perchè il Milan, salvato dal suo nuovo numero 1, ha evitato di compromettere il risultato già nel primo tempo. Anzi, proprio nella prima frazione è riuscito poi a dare vita ad una rimonta tanto clamorosa quanto inaspettata. Superato lo shock iniziale, frutto delle emozioni che solo quella musichetta europea può suscitare e della differenza di esperienza tra i 22 titolari, la squadra di Pioli è uscita alla distanza, ha guadagnato campo e non ha perso la propria identità neppure in una gara che sembrava essere a senso unico.

Sembrava, appunto. Ante RebicBrahim Diaz la ribaltano e fanno piombare i tanti tifosi milanisti accorsi in terra inglese dall'incubo di una goleada al sogno di un trionfo. Il pensiero così allettante dura il tempo dell'intervallo. Ci pensano Salah e Jordan Henderson a ristabilire la dura legge di Anfield. L'esaltazione di una sconfitta non va mai bene, soprattutto se associata ad un club come il Milan, eppure il paradosso dell'esordio in Champions vuole che i rossoneri tornino a casa con più certezze di quelle che avevano prima del fischio d'inizio.

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