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Il gesto di Mourinho e la Roma dopo il ko col Genoa: un minuto interminabile per la squadra

La Roma viene sconfitta dal Genoa 4-1 a Marassi e la squadra di Mourinho a fine partita si dirige sotto il settore occupato dal popolo giallorosso. Un minuto interminabile in silenzio.
A cura di Fabrizio Rinelli
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"È il peggior inizio della mia carriera, ma penso che per la prima volta nella storia della Roma siano state giocate due finali di fila in Europa". José Mourinho racchiude con una frase il momento della sua Roma che contro il Genoa esce con le ossa rotta sconfitta a Marassi dalla squadra di Gilardino con il pesante punteggio di 4-1. I giallorossi sono ora fermi a 5 punti nelle zone basse della classifica. Una manciata di punti in più dalla zona retrocessione. Uno scenario inaspettato per una squadra che in attacco può contare su un tandem composta da Dybala e Lukaku.

Giocatori in silenzio un minuto sotto il settore della Roma.
Giocatori in silenzio un minuto sotto il settore della Roma.

Sia l'argentino che il belga però non hanno inciso e si sono fatti schiacciare dall'entusiasmo disarmante dei padroni di casa. A fine partita è stata inevitabile la contestazione dei tifosi giunti in Liguria in questa trasferta infrasettimanale. La squadra si è diretta sotto lo spicchio giallorosso che ha così avuto modo di contestare apertamente: "Vogliamo rispetto – hanno urlato – Avete rotto il c..'" e in maniera ripetuta il classico coro: "Fuori le p..". C'era anche mister Mourinho. Mentre Dybala, Mancini e Zalewski hanno chiesto scusa ai tifosi presenti alzando le braccia.

Undici goal subìti in 6 giornate, Llorente e Smalling ko e poche alternative: la difesa è lo specchio di una Roma incompleta che con l'acquisto di Lukaku ha forse tolto l'attenzione dai reali problemi tecnici e tattici che aveva la squadra. Lacune che si stanno mostrando di nuovo anche in questo inizio di stagione. E se consideriamo che nelle prime 6 gare di campionato la Roma ha affrontato solo il Milan e magari anche il Toro come squadre più attrezzate, le altre quattro erano completamente alla portata: Salernitana, Verona, Empoli e appunto Genoa.

Eppure i punti non sono arrivati, anzi, si sono viste prestazioni che hanno lasciato molto a desiderare con il fumo negli occhi lasciato dalle 7 reti contro l'Empoli all'Olimpico. Da Kumbulla a Smalling, passando per Llorente, ci si è poi messa anche la sfortuna in casa Roma a decimare completamente la difesa di Mourinho. Lo Special One a fine partita è rimasto impietrito sotto la curva dei tifosi giallorossi a Marassi. I giocatori e l'allenatore restano fermi lì in silenzio per un minuto circa. Dybala lo osserva, quasi disorientato, vuole capire con lui quale sia il reale problema di questa Roma.

Mourinho impietrito dopo il gol del 4-1 realizzato dal Genoa.
Mourinho impietrito dopo il gol del 4-1 realizzato dal Genoa.

"Il fatto che i giocatori e io siamo andati sotto il settore ospiti è solo rispettoha detto lo Special One a fine partitaLoro non hanno bisogno che io parli tanto perché loro sanno perfettamente quello che sento". La piazza ha sempre difeso a spada tratta l'allenatore portoghese ma adesso inizia a scricchiolare anche quella fiducia immensa che tutto il popolo giallorosso aveva nei suoi confronti: "Sanno perfettamente che il mio dolore non è personale, mio come professionista – spiega – È un dolore per tutti loro che sono assolutamente fantastici".

I giocatori rientrano negli spogliatoi dopo le critiche da parte della tifoseria giallorossa per il pesante ko.
I giocatori rientrano negli spogliatoi dopo le critiche da parte della tifoseria giallorossa per il pesante ko.

Parlando del prossimo impegno contro il Frosinone poi spiega: "Se loro decidono di avere una reazione negativa con noi, dobbiamo avere il coraggio di giocare con questa pressione extra perché il rispetto è intoccabile – conclude prima di spiegare l'iniziativa presa dalla squadra dopo i 4 gol subiti col Genoa – I giocatori sono andati lì non perché l'ho detto io, è stata un'iniziativa loro. Non bisogna chiedere scusa o dire niente di più perché il nostro dolore è doppio".

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