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Il disagio della Juventus, più vicina all’Europa League che allo scudetto

Il bilancio di Andrea Pirlo al momento (c’è ancora la partita col Napoli da recuperare) racconta di 46 punti in 23 partite con un saldo negativo di -8 già rispetto alla scorsa stagione, quando in panchina c’era Maurizio Sarri (54). Non accadeva da 10 anni – con Delneri – che la Juventus fosse fuori dalla corsa scudetto e con un gap così netto. Ma i bianconeri adesso rischiano anche di scivolare nella bagarre di Europa League.
A cura di Maurizio De Santis
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Dieci punti di distacco dall'Inter capolista. Basta questo dato per tracciare come la stagione della Juventus, nonostante le reti di Cristiano Ronaldo (19 in 20 presenze con 4 rigori, in media 1 gol ogni 91 minuti) abbiano portato in dote una media di 2.15 punti a match in Serie A. Virtualmente fuori dalla lotta scudetto, considerato che davanti a sé c'è anche il Milan a +6, non accadeva da dieci anni che i bianconeri fossero così distanti dalla vetta: dalla stagione 2010/2011 quando in panchina c'era Gigi Delneri, navigava a vista in ottava posizione e il gap dal Milan (allora al primo posto) era addirittura a -13.

Il bilancio di Andrea Pirlo al momento (c'è ancora la partita col Napoli da recuperare) racconta di 46 punti in 23 partite con un saldo negativo di -8 già rispetto alla scorsa stagione, quando in panchina c'era Maurizio Sarri (54). La forbice si allarga anche facendo il raffronto con l'ultima stagione di Massimiliano Allegri in bianconero (-17, 63 punti). Secondo posto in classifica a quota 47 punti, invece, per la prima esperienza di Antonio Conte (+1, stagione 2011/2012).

C'è ancora un altro dato che rende bene l'idea quale sia il momento di difficoltà della Juventus e quali rischi corra. Dalla terza posizione (occupata dalla ‘vecchia signora') fino alla settima (c'è la Lazio) ci sono 5 squadre raccolte in 3 punti. Basta uno scivolone per finire fuori dalla zona Champions e ritrovarsi impelagata nella bagarre di Europa League. L'ipotesi peggiore e più nefasta per i bianconeri che – complice il surplus di impegni – devono far fronte anche all'emergenza assenze.

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Ecco perché gli incontri con Lazio (6 marzo) e Napoli (17 marzo, in attesa dell'ufficialità della Lega) sono gli ostacoli maggiori che s'incastrano tra Spezia e Benevento, oltre al ritorno degli ottavi di Champions con il Porto. Nel giro di due settimane la Juventus può precipitare allo sprofondo oppure rimontare posizioni e punti in classifica approfittando anche degli scontri diretti delle concorrenti (Inter-Atalanta 8 marzo, Milan-Napoli 14 marzo, Roma-Napoli 21 marzo).

Può ancora competere per lo scudetto? In teoria sì pur limitando le stime a un rapido calcolo sulla carta in base alle 12 partite in calendario: deve vincere con il Napoli, battere l'Inter con un risultato anche maggiore di 2-0, raccogliere almeno 4 punti in più dei nerazzurri sperando loro non facciamo meglio. Numeri, nulla di più che bastano a fotografare il disagio della Juventus più vicina all'Europa League che allo scudetto.

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