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Il club non cambia idea sul giocatore accusato di stupro: “Continuerà ad allenarsi e a viaggiare”

Mentre non si conoscono ancora le generalità del 29enne su cui pesano le accuse di violenza sessuale a due donne, la società d’appartenenza ha confermato di non volere prendere provvedimenti: “Solo se la situazione precipita”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il calcio inglese è stato scosso in queste ultime settimane dalla nuova terribile realtà di avere tra i propri tesserati un giocatore accusato di stupro. Su cui è calata una immediata e totale tutela per difendere la privacy, non facendo trapelare alcunché su chi possa trattarsi, anche davanti al forcing della stampa e del gossip che hanno provato di tutto. Intanto, l'accusato sta continuando ad allenarsi e viaggiare con la propria squadra che ha confermato di non volerlo escludere finché la vicenda non sarà totalmente chiarita.

La situazione è delicatissima, sia per il diretto interessato viste le accuse pesanti e infamanti, sia per il club d'appartenenza ma anche per tutto il movimento calcistico britannico purtroppo ciclicamente avvolto da una cappa di storie terribili che coinvolgono i suoi tesserati. Tanti i precedenti in Premier League, con nomi anche altisonanti. Come il caso di Benjamin Mendy, ai tempi del Manchester City con il club che lo aveva immediatamente epurato dal gruppo della prima squadra o del giovane talento Mason Greenwood, cancellato dai Red Devils da qualsiasi riferimento con la società, persino togliendo il suo avatar nei videogiochi della squadra. O ciò che accadde a Sigurðsson, accusato del reato di pedofilia, da cui l'Eveeton prese subito le distanze ufficiali, portandolo in un immediato oblio.

Per le attuali accuse, al momento, c'è il massimo riserbo sull'identità del giocatore coinvolto nel fermo avvenuto nei sobborghi di Londra con la accusa di violenza sessuale nei confronti di due donne. Si sa solamente che ha 29 anni e che dovrebbe prendere parte con la propria nazionale ai prossimi Mondiali in Qatar 2022 e che è stato rilasciato su cauzione. Le indagini stanno proseguendo e si sta cercando di capire se le accuse formalizzate nei suoi confronti possano portare ad un processo.

Proprio per questo, la società che lo ha in tesseramento al momento ha fatto sapere alla stampa che non prenderà alcun provvedimento nei confronti del giocatore, suscitando anche più di qualche semplice malumore all'interno del mondo del calcio britannico: "Siamo a conoscenza dell'indagine di polizia e possiamo confermare che il calciatore ha rifiutato in toto le accuse ed è uscito su cauzione" ha rilasciato il club ai media britannici. "Non gli sono ancora state rivolte accuse formali, quindi il calciatore può continuare a svolgere le sue attività professionali, compresi i viaggi. Terremo sotto osservazione questa questione – conclude la dichiarazione – e rivedremo la nostra posizione solamente nel caso in cui le circostanze dovessero precipitare". Ciò significa che ad oggi l'accusato può continuare regolarmente ad allenarsi, restare all'interno del gruppo squadra e giocare partite ufficiali.

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