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Il calcio ricorda l’arbitro De Santis: ecco perché c’è il minuto di silenzio sui campi

Il presidente federale Gabriele Gravina, dopo il dramma dell’arbitro salentino e della sua compagna, scomparsi tragicamente nei giorni scorsi a seguito di un’aggressione, ha disposto il minuto di raccoglimento ‘in occasione delle partite in programma nel prossimo turno dei campionati in memoria di Daniele De Santis’.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo la notizia della morte di Daniele De Santis, l'arbitro di CAN C della Sezione AIA di Lecce scomparso nei giorni scorsi, la FIGC ha deciso di osservare un minuto di silenzio prima dei recenti match di Coppa Italia e in tutti gli stadi coinvolti in questo week-end di calcio. Ecco perché in A, come in altri impianti, il fischio d'inizio è stato preceduto dal raccoglimento dei calciatori e direttori di gara. La notizia ufficiale è arrivata grazie ad una nota pubblicata sul sito della Federazione: "Il presidente federale Gabriele Gravina ha disposto l’effettuazione di un minuto di raccoglimento in occasione della gara di Coppa Italia di questa sera Monopoli-Modena e di tutte le partite in programma nel prossimo turno dei campionati in memoria di Daniele De Santis, l’arbitro di CAN C della Sezione AIA di Lecce scomparso tragicamente a seguito di un’aggressione".

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Il dolore di Nicchi e della Lega Pro

Il dramma che ha convolto la famiglia del direttore di gara e quella della sua compagna, Eleonora Manta, rimasta uccisa anche lei nell'aggressione, ha ovviamente colpito tutto il mondo del calcio. "Sono esterrefatto, è una tragedia – ha commentato il presidente dell'AIA Marcello Nicchi – Ancora sappiamo pochissimo riguardo alla vicenda. La cosa che posso dire è che siamo vicini alla famiglia e a tutti i ragazzi della sezione".

"Nessuna parola riesce a descrivere il dolore della Lega Pro, dei suoi vertici, dei club, dei giocatori e del nostro calcio per la prematura scomparsa dell’arbitro Daniele De Santis e della compagna Eleonora – ha invece dichiarato il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli – Lo  vogliamo ricordare con il sorriso di quando era in campo e per la sua grande passione per la Serie C, che considerava una famiglia. La violenza distrugge, la violenza ha strappato due giovani vite che nutrivano sogni e aspettative. La violenza è il nemico numero 1 da contrastare in ogni sua forma".

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