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Guardiola contro l’Eurovision, ha un problema per la Champions: “Non voglio più lottare per questo”

Pep Guardiola alla vigilia del match contro l’Everton con vista sulla semifinale di ritorno di Champions contro il Real Madrid ha puntato il dito contro l’Eurovision.
A cura di Marco Beltrami
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Più l'asticella si alza e più sono i dettagli a fare la differenza. Lo sa bene Pep Guardiola che si prepara a vivere un finale di stagione ad alta tensione con il suo Manchester City. Dopo l'1-1 del Bernabeu, gli inglesi si giocheranno il tutto per tutto nella semifinale di ritorno di Champions in programma mercoledì prossimo all'Etihad. Prima però c'è la non semplice sfida di Premier in casa dell'Everton per il City che è in piena lotta per la vittoria del titolo e non può concedersi distrazioni.

Nella conferenza stampa di presentazione della sfida di Liverpool, Guardiola ha sottolineato le difficoltà della gara con una polemica per certi versi sorprendente. Nel mirino del manager catalano infatti è finito un evento che con il pallone non ha nulla a che fare. Stiamo parlando dell'Eurovision, il popolare concorso canoro internazionale che ha tra i protagonisti in questa edizione Marco Mengoni. Il cantautore rappresenta l'Italia in virtù della vittoria al Festival di Sanremo.

Perché Pep se l'è presa contro questo seguitissimo evento? Tutta colpa del calendario del Manchester City, costretto a giocare la prossima partita di campionato a Liverpool domenica, troppo a ridosso a suo dire della semifinale di Champions League. Guardiola avrebbe preferito giocare di sabato come farà appunto il Real Madrid.

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Stuzzicato sull'argomento, Guardiola ha iniziato la sua conferenza in modo ironico: "Giochiamo domenica, grazie mille". Poi lo sfogo: "Non lo capisco, ma non voglio più lottare per questo. Quante volte possiamo parlarne? Dobbiamo adattarci  quindi… non importa, non combatto i programmi: UEFA, Premier League e così via". Ecco poi il riferimento all'Eurovision: "Non possiamo giocare sabato a causa dell'Eurovision e non abbiamo abbastanza polizia per gestire due eventi importanti contemporaneamente. Ok, dobbiamo adattarci. Cosa posso fare? Preferiremmo giocare sabato così potremmo prepararci di più, sicuramente".

L'allenatore del Manchester City non si spiega come la Premier non pensi a questo tipo di situazioni, al contrario di altri Paesi: "Sono abbastanza sicuro che la Premier League voglia aiutare le squadre della Premier League, non credo che intenzionalmente ci mettano a disagio. Il problema è il calendario, la quantità di gare e partite. Francia e Germania giocano venerdì, qui è il contrario. La Premier League è più importante, il programma è il programma. Fin dal primo giorno l'ho capito, e non cambierà".

Polemiche a parte, a chi si affiderà Guardiola per la super sfida contro il Real Madrid? Bisognerà fare i conti con la stanchezza, senza se e senza ma: "Vedremo la squadra, cercherò di capire l’atteggiamento, parleremo con i fisioterapisti e decideremo. Ci sono molte soluzioni tra cui scegliere. Forse le persone non mi credono, ma mi affido molto a tutti. Ogni giocatore è pronto a giocare e a dare il proprio contributo. Ovviamente al momento ci sono giocatori che sono così importanti per noi e vedremo se possono giocare ogni tre o quattro giorni".

Quello che è certo è che diversi giocatori sono in riserva dopo i tanti match stagionali: "Dopo il Leeds la scorsa settimana alcuni mi hanno detto: ‘Sono stanco' e la partita dopo è stata molto impegnativa. Se vinci la partita precedente, il tuo recupero mentale è migliore e più rapido. Se pensi che sei esausto e dici ‘Non ce la faccio più’, …. è difficile ma se desideri qualcosa e mentalmente sei nella posizione giusta, l'essere umano può avere un'energia incredibile che non sapevi di avere".

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