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Guardiola allontana il ritorno a Barcellona: “Resterò al City anche se perdiamo la Champions League”

Pep Guardiola ha presentato in conferenza stampa la finale di Champions League che domani il suo Manchester City giocherà contro il Chelsea. Il manager ha parlato del modo in cui ha preparato i suoi giocatori (“So come vogliamo giocare”) e sul suo futuro ha affermato: “Sì, resterò qui perché questo club dà all’allenatore tutto ciò di cui ha bisogno”.
A cura di Vito Lamorte
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Il Manchester City domani sera scenderà in campo per la prima volta nella sua storia per giocarsi la Champions League ma al timone c'è uno che questa competizione l'ha già vinta due volte e ora punta al tris. I Citizens domani affronteranno il Chelsea e Pep Guardiola torna a giocarsi una finale della massima competizione europea a 10 anni dall’ultima, quella vinta dal Barcellona contro il Manchester United. Il tecnico catalano in merito a quella gara ha detto: "Sono passati dieci anni e ricordo bene. Quel Manchester era una delle squadre migliori della storia, con Sir Alex in panchina. Ricordo il modo in cui giocammo, è passato tanto tempo ma fa bene ricordarlo. In quella finale mettemmo in pratica bene tutto quello su cui avevamo lavorato".

Dopo aver messo da parte i ricordi il manager della squadra che si è appena laureata campione d'Inghilterra ha parlato del modo in cui ha preparato i suoi giocatori per la gara di Oporto: "So come vogliamo giocare, e loro sanno contro chi giocheremo, quindi non gli darò molto fastidio. È un’esperienza incredibile, non mi sarei mai aspettato di arrivare in finale quando ho cominciato la mia carriera. Siamo molto fortunati ed è ciò che dirò loro. A chi sarà ansioso e nervoso dirò che è normale”.

Il nome di Guardiola è stato spesso accostato al Barcellona da quando è tornato Laporta al vertice del club ma l'allenatore catalano a chi gli chiede se resterà a Manchester anche in caso di sconfitta risponde così: "Volete sapere se resterò qui? Sì. Perché questo club dà all’allenatore tutto ciò di cui ha bisogno. Investe tanto e questo non posso negarlo, ma non solo: tutti mi danno sostegno, mi sento a mio agio. Non posso chiedere di più per lavorare al meglio. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda, prendiamo le decisioni insieme, condividiamo gli errori e i successi. Quando perdo non mi reputano responsabile, ma lavoriamo insieme per trovare subito una soluzione. So che potrei essere licenziato ma lo faranno da amici. Ecco perché ho rinnovato il mio contratto e perché tutti mi fanno stare bene".

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