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Mondiale per club 2025

Gli effetti del caldo soffocante al Mondiale per Club, Llorente: “Ho male alle unghie dei piedi”

I calciatori protagonisti al Mondiale per Club protestano per il clima torrido in cui sono costretti a giocare: nelle partite diurne le temperature superano i 30 gradi.
A cura di Ada Cotugno
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Il Mondiale per Club ha già regalato qualche partita memorabile, ma c'è un dettaglio sfuggito durante l'organizzazione che sta rendendo la vita impossibile ai partecipanti. Gran parte delle partite si gioca quando negli Stati Uniti c'è ancora il sole alto, una necessità derivata dai diritti tv e dalla trasmissione della competizione a orari congrui anche per il pubblico europeo: le squadre scendono in campo in diurna 12:00, alle 15:00 e alle 18:00 in città dove il clima è torrido e l'umidità è alle stelle. Il primo a protestare è stato Marcos Llorente dell'Atletico Madrid che ha protestato per le condizioni impossibili in cui la squadra è stata costretta a giocare.

Come riporta Marca la partita contro il PSG si è giocata a mezzogiorno a Los Angeles, sotto un sole cocente: c'erano oltre 30 gradi e un'umidità pari al 60% che ha reso ancora più pesante l'aria. È impossibile giocare in un clima così, ma oltre la metà delle partite in programma in questa competizione hanno orari simili e pressoché la stessa situazione climatica che non migliora neanche di sera, dato che le minime sono comunque molto alte.

Llorente protesta per il caldo al Mondiale per Club

Più che una partita, per i giocatori dell'Atletico Madrid è stata una gara di resistenza fisica giocata in un clima impossibile. Scendere in campo a Pasadena a mezzogiorno vuol dire avere a che fare con oltre 30 gradi e un tasso di umidità altissimo che fa sentire ancora di più il calore. Per questo Llorente ha lanciato il suo appello: "È impossibile. Fa un caldo terribile. Avevo le dita dei piedi doloranti, le unghie mi facevano male, non riuscivo a fermarmi né a ripartire. È incredibile, ma visto che è lo stesso per tutti non c'è da lamentarsi". Una testimonianza forte ma rassegnata, dato che quasi tutte le squadre si trovano nella stessa situazione.

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A fargli eco c'è Luis Enrique che ha riportato il disagio dei suoi calciatori: "La partita è stata chiaramente influenzata dal caldo. L'orario è perfetto per i tifosi europei, ma le squadre stanno soffrendo". L'allenatore del PSG si sofferma sulla scelta dettata dai diritti televisivi che permettono anche ai suoi tifosi di godersi la partita in un orario accettabile, ma questo comporta una sfida durissima per i club che partecipano al Mondiale. I calciatori fanno fatica e l'unico sollievo e il cooling break concesso a metà del primo e del secondo tempo, una soluzione momentanea che non basta per affrontare un clima così caldo. Neanche spostare tutte le gare alle ore 20:00 locali serve, dato che all'esordio dell'Inter Miami il termometro segnava 28 gradi e un'umidità del 76%.

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