Gesti osceni verso la curva, il portiere è stravolto dalla rabbia: la sua vendetta scatena la rissa

Nella mente di Gabriel Arias è scattato qualcosa, ed è diventato incontrollabile. L'esperto estremo difensore cileno, ha vissuto una carriera letteralmente impeccabile. A 35 anni, l'attuale numero 21 del Racing Club e della nazionale cilena però ha "macchiato" il suo curriculum in campo con una serie di brutti gesti. Tutto è avvenuto in occasione della sfida valida per il massimo campionato argentino, che i biancocelesti hanno vinto di misura sul campo del Platense. Dopo il fischio finale è successo letteralmente di tutto.
Il Racing Club dunque è riuscito ad imporsi 1-0, in una serata di grazia, in cui tutto è andato per il meglio. Questo almeno fino a quando l'arbitro non ha sancito la fine delle ostilità. A quel punto le telecamere hanno indugiato sul portiere ospite Gabriel Arias: quest'ultimo si è girato verso gli spalti occupati dai tifosi di casa e si è lasciato andare a gesti osceni con entrambe le mani. Ovviamente, è stato come gettare benzina sul fuoco e in pochi minuti la situazione è degenerata, in un vero e proprio parapiglia.
Mentre i tifosi del Platense hanno iniziato ad alzare i decibel ulteriormente nei suoi confronti, i calciatori di casa hanno cercato di redarguire con le cattive Arias. Ecco allora che si è scatenato un principio di rissa, con addetti ai lavori e componenti degli staff delle due squadre che a fatica hanno dovuto cercare di raffreddare gli animi. L'arbitro che è stato costretto agli straordinari ha estratto il cartellino rosso per Arias, che è sembrato letteralmente incontrollabile prima di essere portato negli spogliatoi, con uno sguardo letteralmente spiritato.
Ma cosa ha scatenato il nervosismo di Arias? Stando alle ricostruzioni dei presenti, il portiere è stato preso di mira dai sostenitori di casa, sin dal riscaldamento. Cori razzisti nei suoi confronti, come: "Figlio di p*****a cileno". L'estremo difensore del Racing ha tenuto botta per tutti i 90′, sfogandosi poi nel recupero, con l'oscena vendetta, che ora gli costerà cara.