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Gagliardini tiene in vita il Milan: nella notte il rimpianto lo divora e parte un urlo su Instagram

Roberto Gagliardini avrebbe potuto segnare il 3-0 nell’andata della semifinale di Champions League contro il Milan, ma non ha calciato in porta. E nella notte il centrocampista dell’Inter non ha trovato pace.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'Inter è messa bene dopo l'andata della semifinale di Champions League contro il Milan, in virtù del 2-0 ottenuto nel match giocato formalmente ‘in trasferta', dunque con un Meazza per gran parte riempito di tifosi rossoneri. Martedì prossimo la squadra di Simone Inzaghi potrà contare sull'appoggio del pubblico amico per controllare ritmi e risultato, cercando di completare il check-in per Istanbul.

Lo scenario avrebbe potuto essere ancora più favorevole se a una decina di minuti dalla fine del match Roberto Gagliardini, entrato in campo poco prima al posto di Calhanoglu, non avesse fallito una clamorosa occasione dopo essere arrivato a tu per tu con Maignan. Barella aveva intercettato un pallone a metà campo, poi aveva ricevuto il pallone da Lukaku e messo il compagno in condizione di calciare da posizione molto favorevole. Ma invece di battere a rete, Gagliardini aveva cercato un improvvido dribbling, dando la possibilità a Theo Hernandez di rimontarlo e poi subire fallo dallo stesso giocatore interista.

L'ex atalantino già sul campo si era disperato, avendo capito che aveva avuto sui piedi l'occasione di chiudere la pratica ed evidentemente il rimpianto ha continuato a roderlo anche dopo il fischio finale. E dunque nella notte il 29enne centrocampista ha preso lo smartphone e postato una storia su Instagram molto eloquente circa il suo stato d'animo. C'è una sua foto con sotto un urlo: "Calciaaaaaaaa".

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Gagliardini sa bene che non avrebbe dovuto provare quella giocata e piuttosto calciare la sfera di prima intenzione, dopo che gli era stata messa su un piatto d'argento da Barella. La prestazione del bergamasco è stata peraltro complessivamente non all'altezza: nei 16 minuti giocati (incluso recupero) ha toccato il pallone solo 6 volte, concedendo anche una punizione pericolosa al Milan dai 20 metri poco dopo aver mancato il 3-0.

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