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Francesco Totti e il legame con papà Enzo: “Mi diceva ‘sei una pippa’. È stata la mia fortuna”

Dopo la morte del padre, tutta la tifoseria giallorossa e l’intero mondo del calcio si sono stretti attorno a Francesco Totti. “Mio padre e la mia famiglia sono stati forse la mia fortuna. I miei genitori mi hanno insegnato i giusti valori, come portare rispetto verso le persone più grandi”, ha spesso ricordato l’ex capitano della Roma.
A cura di Alberto Pucci
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Nel giorno più triste per Francesco Totti, la Roma giallorossa si è stretta intorno al suo capitano e ha ricordato la figura del padre: scomparso nelle ultime ore all'ospedale Spallanzani. Lo ha fatto ricordando il rapporto speciale che lo ‘Sceriffo', come amavano chiamarlo tutti, ha sempre avuto con l'ex capitano romanista: "Io Francesco me lo sono goduto quando era ragazzino – spiegò Enzo Totti tempo fa al ‘Maurizio Costanzo Show'- È vero: sia con Riccardo, mio figlio più grande, che con Francesco, ho avuto sempre poco dialogo. A me bastava e basta un’occhiata, mezza parola, uno sguardo per farmi capire. Al resto ci ha pensato la madre, che è stata ed è semplicemente favolosa".

"Restiamo dietro le quinte, ma se Francesco ha bisogno di noi ci siamo sempre", amava inoltre ripetere ai giornalisti papà Enzo. E Francesco, nonostante gli impegni e una professione che lo ha portato spesso a rimanere lontano dalla famiglia, quando poteva lo ricordava sui social. Come nello scorso 19 marzo, quando in occasione della festa del papà gli dedicò un omaggio commovente: "Tutto quello che mi hai insegnato, lo sto trasmettendo ai miei figli…ai tuoi nipoti. Grazie per tutto papà mio..anzi sceriffo".

Le bastonate di papà Enzo

Per Francesco Totti il padre è sempre stato un punto di riferimento, e sarebbe stato proprio lui a trasmettergli la passione per i colori della Roma: "Papà non mi ha mai fatto i complimenti, anzi mi ha sempre bastonato – raccontò nel 2018 la bandiera giallorossa, durante un suo intervento a ‘Verissimo' – Mi diceva ‘Sei una pippa, sei una sega'. Quando facevo due gol mi diceva che dovevo farne quattro. Mai un complimento, fino a 40 anni. Neanche l’ultimo giorno, ora mi dice ‘mi manchi, non ti vedo più'. E forse è stata questa la mia fortuna. I miei genitori mi hanno insegnato i giusti valori, come portare rispetto verso le persone più grandi".

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