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Fabio Caressa chiede scusa a Bucciantini: “Volevo fare una battuta, mi è venuta male”

Fabio Caressa ha pubblicato un video in cui chiede scusa a Marco Bucciantini dopo il modo brusco con cui lo ha zittito qualche giorno fa negli studi di Sky, ritrattando in parte quanto detto sul possesso palla: “È un’arma importantissima, ma deve essere uno strumento, non la finalità di gioco”.
A cura di Paolo Fiorenza
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A distanza di qualche giorno dall'animato scambio di battute negli studi di Sky, Fabio Caressa ha chiesto scusa a Marco Bucciantini. Lo ha fatto non per il merito della discussione sull'importanza della statistica relativa al possesso di palla, che da lui era stata negata, ma per il modo brusco con cui da ‘padre padrone di casa' si era rivolto al suo interlocutore quando quest'ultimo aveva cercato di concludere il suo ragionamento. "Scusa, voglio finire il mio concetto, io l'ho lasciato intervenire", aveva detto Bucciantini a Di Canio quando i toni si erano accalorati, ricevendone in cambio da Caressa: "No, casomai sono io che lascio intervenire te qui dentro, abbi pazienza".

Nelle ore successive a quell'episodio, e dopo le tante critiche ricevute sui social da parte di chi lo ha accusato di supponenza, con annesse durissime parole di Cassano, il volto storico di Sky Sport ha fatto pubblica ammenda per quanto detto, con un video pubblicato sia sul proprio profilo Instagram che sul suo canale YouTube. Caressa si è messo scherzosamente tra i flop dell'ultima giornata di Serie A, facendosi poi serio nel chiedere scusa al collega: "Ho rivisto un po' di volte sui social la mia discussione con il Buccia, ci siamo sentiti subito dopo la trasmissione, ci siamo parlati, messaggi, poi ci rivedremo domenica… Mi è slittata la frizione, infatti ho chiesto scusa a Buccia, gli chiederò scusa anche domenica perché io volevo fare una battuta, è venuta male, ogni tanto capita. Ho detto una cosa brutta obiettivamente, mi dispiace, mi ero infervorato, capita. Non ho insultato nessuno, non è che Buccia si è sentito insultato, magari un po' aggredito si è sentito. Gli chiedo scusa qua, già l'ho fatto di persona, lo farò anche domenica perché è giusto che sia così".

Il 55enne giornalista romano tuttavia ci ha tenuto a precisare meglio il suo punto di vista riguardo alla questione che ha provocato l'alzarsi dei toni in studio, ovvero il possesso di palla, sul quale parzialmente ritratta o comunque spiega di non essersi fatto capire bene: "Mi piaceva l'argomento, per questo mi ero infervorato, La mia opposizione a quello che diceva Buccia non era concettuale, io non dico che non serve il possesso palla, sarei un pazzo a dire una cosa del genere. È ovvio che le squadre più forti tengono la palla di più, ma questa è una cosa lapalissiana, il problema è che le statistiche si sono evolute nel corso del tempo. Quella statistica del semplice possesso di palla ormai gli statistici la considerano pochissimo. L'importante non è leggere il numero, ma dare un senso ai numeri. La nuova tendenza della statistica non è leggere i numeri da soli, ma associarli per dare delle risposte".

A supporto del fatto che "il possesso palla ha perso la sua importanza come lettura della partita", Caressa ha citato quanto dice questa statistica nell'attuale campionato italiano, dove dietro il Napoli – largamente primo sia nel possesso che nei punti fatti, ma che è "fuori classifica" – ci sono squadre più attardate: "Al secondo posto c'è il Monza, poi Fiorentina, Torino e Bologna assieme all'Inter". Insomma guardare quel semplice dato non si traduce nel constatare la superiorità sugli avversari di chi primeggia: "Il possesso palla – che sono d'accordissimo col Buccia, è un'arma importantissima – è uno strumento, non deve diventare la finalità di gioco, perché se diventa la finalità di gioco diventa stucchevole, noioso, improduttivo".

Fabio Caressa e Marco Bucciantini nel corso dell'animata discussione negli studi di Sky
Fabio Caressa e Marco Bucciantini nel corso dell'animata discussione negli studi di Sky

"Il possesso palla è importante se è nella trequarti avversaria – ha argomentato Caressa – perché io posso fare il 100% di possesso passando la palla dal libero al portiere e dal portiere al libero, e così via se non mi vengono a pressare. È una chiave di lettura della partita? No, perché è uno strumento e non una finalità. Per creare un indice, possiamo invece mettere in relazione il possesso palla con gli xG creati (gli Expected Goals, ndr), così vediamo non solo la differenza tecnica delle squadre, ma vediamo anche che sono possessi palla che hanno una finalizzazione diversa e quindi abbiamo un indice di pericolosità del possesso palla diverso da squadra a squadra. Capito cosa intendevo dire? Su questo non ci siamo capiti con Buccia, perché lui rimaneva su un concetto generale che è giusto, e cioè che il possesso palla aiuta a vincere le partite, questo è indubbio, quello che io contestavo era semplicemente la voce statistica".

"Mi sono un po' infervorato, perché come sapete alle statistiche più che alle tattiche ci tengo… mi è slittata la frizione, volevo dire una cosa, volevo fare una battuta, è venuta una cacata – ha ribadito in chiusura Caressa, scoppiando poi in una fragorosa risata – però senza fare tanti drammi, capita… capita pure a voi, a qualche amico una volta dici una cosa e poi gli chiedi scusa, come ho già fatto e come continuerò a fare".

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