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“È inaccettabile, l’arbitro era con noi”: furia del Marsiglia dopo la maxi rissa di Nizza

La maxi rissa che ha caratterizzato la sfida tra Nizza e Marsiglia rappresenta una delle pagine più nere della storia del calcio francese. L’invasione di campo dei tifosi del Nizza, la caccia ai giocatori del Marsiglia e il conseguente rifiuto della squadra di Sampaoli di tornare in campo dopo l’interruzione di gara, continuerà a far discutere. Il presidente dell’OM non ci sta e il club punta il dito contro la Lega: “È inaccettabile, l’arbitro era con noi”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La maxi rissa che ha caratterizzato la sfida di Ligue 1 tra Nizza e Marsiglia è stata definita come una delle pagine più vergognose del calcio francese. Una partita sentitissima da entrambe le tifoserie, aspetto già noto alle forze dell'ordine alla vigilia, ma che mai nessuno si sarebbe immaginato potesse sfociare in un episodio di tale gravità. Tutto è accaduto al 72′ quando il giocatore del Marsiglia, Payet, durante un calcio d'angolo, è stato colpito ripetutamente da un lancio di bottiglie provenienti dal settore occupato dai tifosi di casa. Il giocatore ha risposta lanciando nuovamente quelle bottigliette sugli spalti scatenando l'ira dei sostenitori costieri che hanno fatto invasione di campo a caccia dei giocatori del Marsiglia.

Questi ultimi sono poi rientrati negli spogliatoi rifiutandosi di rientrare in campo per riprendere il match interrotto sull'1-0 in favore del Nizza dopo il gol di Dolberg. L'Equipe quest'oggi ha portato alla luce le parole del presidente del Marsiglia, Pablo Longoria, che ha spiegato la decisione del club di non far tornare in campo la squadra di Sampaoli dopo quanto accaduto. "Avevano deciso di riprendere ma noi abbiamo pensato alla sicurezza dei nostri giocatori – racconta il presidente dell'OM – La sicurezza dei nostri giocatori non era garantita".

Cosa rischiano Nizza e Marsiglia dopo quanto accaduto in campo

Longoria parla di mancata sicurezza per la squadra e di un ambiente non ideale per la prosecuzione di una partita di calcio: "Questa è la seconda volta, lo abbiamo già sperimentato a Montpellier dove avevamo deciso di continuare dopo le decisioni prese – prosegue il numero uno del Marsiglia – Quello che è successo oggi (domenica) è inaccettabile. Non dobbiamo farne un precedente per il calcio francese". Poi la rivelazione sul direttore di gara: "L'arbitro era con noi e ci ha confermato che la sicurezza non era garantita. Ma la Lega ha deciso, per motivi di ordine pubblico, di riprendere il match. Questo non è accettabile, ecco perché abbiamo deciso di tornare a Marsiglia".

I giocatori del Marsiglia sono infatti rimasti nello spogliatoio per più di un'ora in attesa della decisione dell'arbitro e dopo lunghi colloqui con le forze dell'Ordine e il Prefetto, il direttore di gara ha poi dato il via libera per il rientro in campo. Il Nizza si è schierato nuovamente sul rettangolo di gioco, il Marsiglia no dopo un breve summit da parte del Consiglio d'Amministrazione della società. A rischiare il 3-0 a tavolino però adesso sono entrambe le squadre. Il Nizza per comportamento scorretto da parte dei propri sostenitori e la squadra di Sampaoli per essersi rifiutata di tornare in campo.

Il presidente del Nizza ha invece puntato il dito sulla decisione presa dal Marsiglia di non tornare in campo: "Se si riprende, dalle tribune non succederà niente. L'ordine pubblico va oltre il calcio e la saggezza, tutti erano d'accordo con la Prefettura per riprendere la partita". Per la Prefettura, infatti, il rischio più grande sarebbe stato quello di far defluire i tifosi, col rischio che i 400 tifosi marsigliesi presenti potessero essere aggrediti o che comunque si potesse arrivare a scontri anche fuori lo stadio con conseguenze anche sulla sicurezza della città.

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