Dzeko: “Il razzismo in Italia è un problema, la Figc deve proteggere i giocatori”
Prima il caso Lukaku, poi gli ululati e gli insulti a Kessie e Donnarumma durante Verona-Milan. Dopo sole tre giornate di campionato, il grande problema del razzismo negli stadi di casa nostra è tornato purtroppo d'attualità. Per colpa di pochi tifosi, la Serie A italiana è infatti nuovamente finita sulle prime pagine di molti giornali europei. "In Italia il problema razzismo nel calcio è più grande rispetto agli altri paesi, specialmente in Inghilterra", ha spiegato Edin Dzeko in un'intervista rilasciata a Sky Sport UK.
"Spero, per il bene degli altri giocatori, che queste cose finiscano e che la Federazione possa provare a fermarlo in tutti i modi possibili. Su Lukaku non saprei cosa dire se non meravigliarmi che oggi possano ancora accadere queste cose. In Inghilterra la situazione è decisamente migliorata, c'è sempre meno razzismo lì. In Italia invece è molto più pesante e la federazione deve proteggere i giocatori. È l’unico modo. Se senti qualcuno, lo bandisci dallo stadio. Non possono più venire, non abbiamo bisogno di queste persone".
Lo sdegno del Milan
La protesta dell'attaccante bosniaco è arrivata a poche ore dal messaggio Twitter dell'Hellas Verona, che sul suo profilo social aveva inizialmente smentito i cori razzisti a Franck Kessie e a Donnarumma: un messaggio che aveva scatenato la reazione indignata di tutto il mondo del calcio italiano e dello stesso club rossonero.
"Vogliamo ringraziare tutti, le società e i tifosi che hanno mostrato il loro supporto a Franck Kessie – ha invece scritto il Milan sul suo canale Twitter – Attraverso tutta la nostra storia, abbiamo sempre onorato i valori dello sport. Per questo condanniamo, ancora una volta, tutte le forme di razzismo o discriminazione: il calcio non dovrebbe dividere ma unire le persone".