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Dybala chiede un maxi risarcimento da 54 milioni alla Juve: danni anche per il mancato rinnovo

Paulo Dybala è pronto ad andare avanti per chiedere un maxi risarcimento alla Juventus pari a 54 milioni di euro. Una sorta di richiesta danni anche per il mancato rinnovo del contratto con i bianconeri.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Paulo Dybala e la Juventus: una storia infinita. Non tanto per la storia calcistica che l'argentino ha costruito nel club bianconero fin quando ha dovuto dire addio lo scorso anno a causa del mancato rinnovo del contratto, quanto per le vicissitudini legali che stanno ancora vedendo protagoniste le parti. Da premettere che la Joya da sempre ha fatto capire di non voler iniziare una battaglia nelle aule giudiziarie con il club in cui si è consacrato ed è cresciuto sia come calciatore che come uomo. Vuole solo quello che gli spetta di diritto.

Ecco perché, oltre agli oltre 3 milioni di arretrati che la Juventus gli deve nell'ambito della "manovra stipendi" prevista dal club – e attualmente sotto inchiesta – che prevedeva lo slittamento degli emolumenti dei calciatori nel periodo del Covid, Dybala, attraverso il suo legale, chiede anche un maxi risarcimento. Una sorta di indennizzo per i danni economici che la Juventus gli avrebbe causato per via del mancato rinnovo contrattuale saltato definitivamente ad aprile del 2022. Una cifra importante di oltre 50 milioni di euro, 54 per la precisione, calcolati a seconda anche dell'attuale stipendio del giocatore con la Roma.

Dybala con la maglia della Roma con cui ha firmato poi il suo nuovo contratto.
Dybala con la maglia della Roma con cui ha firmato poi il suo nuovo contratto.

Ne parlano ‘Repubblica' e il ‘Corriere della Sera' che questa mattina specificano proprio nel dettaglio questa intenzione del giocatore e del suo legale di andare avanti per questa strada. I 54 milioni di euro di risarcimento, in buona sostanza, rappresentano la differenza tra il rinnovo quinquennale alla Juventus – praticamente fatto – e il triennale firmato alla Roma. Ma facciamo un passo indietro. Dybala aveva stabilito a ottobre del 2021 tutti i termini del rinnovo del suo contratto con i bianconeri che sarebbe scaduto a giugno del 2022. A rivelare i dettagli di tutto ciò, secondo i due quotidiani, è Luca Ferrari, l'avvocato del giocatore, ascoltato il 28 febbraio scorso dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dal pm Mario Bendoni, nell’ambito dell’inchiesta sui conti della Juventus. Ben 49 milioni e 497 mila euro, come spiega in una mail acquisita agli atti lo stesso legale: "È la differenza tra la retribuzione fissa prevista in base al rinnovo (euro 69.652.000 lordi complessivi) e quella prevista nel contratto triennale firmato con la Roma (euro 20.155.000 lordi complessivi)".

Il legale del giocatore conferma dunque l'intenzione di andare avanti e fare causa alla Juventus sia per il mancato pagamento dei 3 milioni di euro nel caso in cui non venisse effettuato entro aprile, che per i danni causati dal mancato rinnovo contrattuale. La Juventus aveva stabilito con il giocatore un rinnovo della durata di cinque stagioni per una retribuzione fissa di 9,2 milioni di euro, pari a 17,413 milioni lordi oltre a bonus pari a un massimo di 4,9 milioni di euro. "Si aspettò perché Antun non era iscritto all’albo degli agenti" ha aggiunto il legale ascoltato in Procura a Torino come testimone nelle scorse settimane, sottolineando come il club avesse poi puntato di mollare la presa puntando su Vlahovic. Il legale di Dybala, che aveva seguito personalmente la trattativa e che è libero di descrivere perché il giocatore l’ha dispensato dal segreto professionale, ha anche aggiunto che non sarebbe stato il giocatore a fare richiesta di risarcimento, bensì il suo entourage, compreso l'agente e sua madre.

Dybala con la maglia della Juventus.
Dybala con la maglia della Juventus.

Il Corriere della Sera, che ha riportato uno stralcio della deposizione di Ferrari, ha sottolineato anche un particolare, ovvero proprio la manovra di riduzione dello stipendio nel periodo del Covid e quella che poi sarebbe dovuta essere la conseguente integrazione. Quel contratto integrativo però non fu mai depositato in Lega a differenza di quello relativo alla riduzione. "Io non sapevo che non fosse mai stato depositato – ha detto Ferrari – Sapevo che stavano negoziando il rinnovo e che la negoziazione era iniziata a luglio.

Quindi ero tranquillo che l’integrazione sarebbe confluita nel nuovo contratto". Invece questo non era mai accaduto e il legale nel paracadute che aveva costruito per cautelare Dybala aveva stabilito col club nelle scritture private per la riduzione degli stipendi che se il giocatore fosse stato trasferito prima che si fossero realizzate la condizioni per il pagamento dei premi a fini di integrazione, la restante parte gli sarebbe stata riconosciuta comunque all'esodo a titolo di incentivo. Nello specifico, Ferrari avrebbe raccontato in Procura i dettagli di quella scrittura: "Addirittura ho previsto che, se fosse morto, l’integrazione sarebbe andata agli eredi".

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