27 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Diritti TV Serie A 2021-2024 tra DAZN e Sky: cosa manca per l’assegnazione

La Lega di Serie A ha deciso di prendere tempo sulla delibera per l’assegnazione dei diritti TV per il prossimo triennio. Il fronte dei club è ancora diviso tra l’offerta di DAZN, la proposta di Sky e l’opzione dei Fondi che per una parte delle società resta un’ipotesi percorribile. Tutte insistono su un concetto comune: sviluppare il brand campionato e produrre ricchezza. mercoledì prossimo, 17 febbraio, nuova assemblea.
A cura di Maurizio De Santis
27 CONDIVISIONI
Immagine

I club di Serie A attendevano una buona offerta per l'assegnazione dei diritti TV per il prossimo triennio (2021-2044): è arrivata, quella di DAZN è risultata più vantaggiosa a livello economico rispetto alla proposta di Sky. Attendevano chiarimenti su parte tecnologica, investimenti e fruibilità del servizio per gli spettatori: sono arrivate ampie rassicurazioni e garanzie a sostegno del progetto illustrato dalla piattaforma in streaming.

Perché in assemblea di Lega non si è trovata la quadra al netto di un piano validissimo e si è deciso per rinviare discussione e votazione di una settimana? Sono almeno quattro i punti chiave della questione che, in ragione degli schieramenti formatisi, non ha ancora convinto un numero sufficiente di società (ne servono 14 su 20 per la delibera).

Le offerte sul tavolo scadranno il 29 marzo, c'è un mese di tempo per fare ulteriori riflessioni e sperare in un'offerta migliorativa a fronte di quelle già pervenute. DAZN ha messo sul tavolo 840 milioni per 7 partite in esclusiva e 3 ‘libere' che ne valgono circa 70 con l'asticella che supera i 900 milioni. Sky ha proposto 750 milioni per tutte le gare su piattaforma satellitare. Qual è il ragionamento che spinge a prendere ancora tempo? La Serie A può avere un valore più alto del miliardo e 700 milioni fissato per il 10% delle quote.

Il rapporto con Sky si è consolidato in quasi 20 anni in termini di cura e investimento sul prodotto calcio. Un aspetto al quale i presidenti tengono in modo speciale per il ruolo rivestito dalla piattaforma satellitare nel recente passato del calcio italiano. Fattore che è riuscito a creare un momento di confronto anche al cospetto di un'offerta economica (quella di DAZN) nettamente superiore.

Aprire ai Fondi è questione sostenuta dal presidente di Lega, Dal Pino, forte ancora di una parte dell’assemblea che non ha accantonato l'idea dell'ingresso in Lega di un'altra fonte di capitali. Ecco perché la trattativa con Cvc-Advent-Fsi è una pista ritenuta praticabile nonostante il fronte delle big (la Juve ha fatto retromarcia al riguardo) sia schierato a favore dell'opzione Dazn.

Dieci da una parte (Roma, Torino, Bologna, Sassuolo, Parma, Genoa, Sampdoria, Benevento, Crotone e Spezia) che hanno sospeso il giudizio, altrettante dall'altra (Juve, Milan, Inter, Napoli, Lazio, Atalanta, Cagliari, Fiorentina, Hellas Verona, Udinese) pronte a dire sì a Dazn. Una situazione di stallo provocata sia dalla cautela per una scelta rivoluzionaria – portare tutto il calcio in streaming – rispetto al modello di business consolidato negli anni, sia dal tema dei Fondi, con la trattativa che per molti presidenti resta un'opzione da percorrere. Entrambe insistono su un concetto comune: sviluppo del brand Serie A e produrre ricchezza. La partita dei diritti Tv è ancora aperta, per adesso si va ai tempi supplementari: mercoledì prossimo, 17 febbraio.

27 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views