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Di Lorenzo è il cuore nascosto del Napoli: a gioco fermo fa le cose che fanno vincere

Anche in Napoli-Juve Giovanni Di Lorenzo è stato il capitano che tutti i compagni e ogni allenatore vorrebbero: non bisogna guardare cosa fa (benissimo) quando il pallone è in gioco…
A cura di Paolo Fiorenza
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Prendete il tabellino di Giovanni Di Lorenzo in Napoli-Juventus: 92 palloni toccati, il 94% di passaggi riusciti (il 93% nella metà campo avversaria), cinque contrasti, cinque possessi guadagnati, una respinta e un intercetto, infine la ciliegina dell'assist per il quinto gol di Elmas che ha messo la parola fine alla sfida dominata dagli azzurri al Maradona. Ecco, prendete questi dati e guardateli il giusto: non è lì, e neanche nella corsa inesauribile sulla corsia destra, nelle diagonali puntuali, nello strapotere fisico che gli consente di giocare praticamente sempre, che si trova il suo valore inestimabile per la squadra di Spalletti.

Giovanni Di Lorenzo al termine di Napoli-Juventus
Giovanni Di Lorenzo al termine di Napoli-Juventus

Non si fa torto a nessuno dicendo che Di Lorenzo, alla sua quarta stagione nel Napoli, è il cuore nascosto – non fosse altro che per il fatto che le copertine se le prendono i vari Kvaratskhelia e Osimhen – della formazione partenopea. Capitano vero, il 29enne toscano si è calato in maniera assolutamente naturale nel ruolo che fino all'anno scorso era di Insigne. Giovanni è l'anima del Napoli, l'uomo di cui Spalletti – ma ogni allenatore – mai farebbe a meno. E infatti anche quest'anno l'ex empolese ha giocato tutti i minuti di ogni singola partita, dove tutti non è un modo di dire ma la realtà numerica, a parte due gare (Ajax e Sassuolo) in cui è stato sostituito nel finale.

Di Lorenzo è il compagno che tutti vorrebbero, il leader che non ha bisogno di urlare per dare un contributo decisivo alla sua squadra: anche venerdì contro la Juve ha fatto a gioco fermo alcune cose che non restano negli almanacchi ma fanno vincere. Lo si è visto negli attimi successivi ai gol realizzati dal Napoli. Le telecamere inquadravano chi aveva segnato e dopo un attimo il capitano già era lì. È accaduto con Osimhen e Kvaratskhelia all'inizio e poi col georgiano dopo la seconda rete, quando Giovanni gli ha detto qualcosa sapendo bene quanto aveva patito le recenti critiche dopo le due prestazioni non di alto livello contro Inter e Sampdoria.

La partita nella partita di Elmas e Di Lorenzo sul prato del Maradona
La partita nella partita di Elmas e Di Lorenzo sul prato del Maradona

E ancora – alla doppietta di Osimhen – Di Lorenzo è andato con lui sotto la curva ed infine, dopo aver fornito lui stesso l'assist ad Elmas per il quinto gol azzurro, i due hanno messo in atto l'esultanza della ‘partita a carte' che avevano evidentemente provato, un'immagine che è diventata virale anche all'estero e che dimostra quanto ci sia di questo ragazzo nella stagione finora trionfale del Napoli. Perché ci sono cose che contano molto di più di una rincorsa o di un cross: scandire il battito del cuore di una squadra perché non venga mai meno.

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