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Osimhen e il Napoli padroni del campionato, manita umiliante alla Juve: una lezione di calcio

In vantaggio già al 14′, il Napoli prova a chiudere il match al 39′ ma Di Maria tiene in partita la Juve. Che però cede nel secondo tempo prima sul 3-1 di Rrahmani, poi crolla sul poker di Osimhen e affonda definitivamente con il 5-1 di Elmas.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una serata da incorniciare al "Maradona" dove il Napoli schianta la Juventus ribadendo la propria forza in un campionato richiuso a doppia mandata dopo il 5-1 rifilato ai bianconeri. In una gara gestita dall'inizio alla fine, che ha lasciato spazio solo per una invenzione di Di Maria, poi solo colori azzurri in campo: con cinque gol, grazie alla doppietta di Osimhen e alle reti di Kvaratskhelia, Rrahmani e Elmas.

Parte meglio il Napoli di Spalletti che sorprende una Juventus fin troppo contratta e timorosa. Gli azzurri si cercano e si trovano in ogni parte del campo, sia in fase di possesso sia in quella difensiva con i bianconeri che faticano sempre a prendere le misure e ad entrare in partita. Non è un caso che al primo vero affondo in area juventina arriva anche il vantaggio napoletano che sfrutta al meglio le qualità tecniche dei suoi uomini migliori. Tutto facilitato da una difesa disattenta e quando Szczesny si supera su una semi rovesciata di Kvaratskhelia a centro area, nulla può su Osimhen, il più lesto a concludere di testa sulla corta respinta.

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Il gol accende per qualche istante il ‘Maradona' che trascina il Napoli in avanti ma che subito smorza gli entusiasmi quando dal fronte bianconero si risveglia Di Maria che prova la soluzione personale nell'anonimato generale deli suoi compagni, liberando un sinistro velenosissimo: Meret resta a guardare la palla che sorvola tutta l'area e si stampa perfettamente sul ‘sette' più lontano. Un brivido che non fa bene al Napoli ma al gioco perché la Juve si scrolla di dosso le paure iniziali ed entra in partita.

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Il primo tempo resta in bilico al di là del risultato che sorride al Napoli: Di Maria continua ad inventare, predicando nel deserto e tanto basta per tenere in apprensione la retroguardia partenopea, con l'attacco del Napoli che decide di chiudere i conti al 40′ quando ancora la premiata ditta Kvaratskhelia-Osimhen si scambia il favore: il nigeriano offre il cioccolatino da scartare al compagno che, solo in area, infila la porta bianconera per la seconda volta. Apoteosi smorzata solo 2 minuti più tardi quando ancora il solito Di Maria tiene la Juve in partita iniziando e chiudendo l'azione che porta i bianconeri sul 2-1 e che sfiorano una clamorosa rimonta sul fischio dell'intervallo quando Rrahmani sfiora un incredibile autogol evitato da un superlativo Meret.

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La ripresa però parla ancora napoletano: dopo un'interruzione di diversi minuti per soccorrere Locatelli, colpito alla bocca involontariamente da Osimhen, i partenopei riprendono da dove si erano fermati, pressando. E proprio il centrale di Spalletti che aveva fatto sobbalzare il ‘Maradona' a fine primo tempo, a inizio ripresa trova la perla del 3-1: è Rrahmani che da fuori area scarica tutta la sua rabbia su un pallone che diventa imparabile per Szczesny e una condanna per la Juventus. Che perde la bussola quando al 65′ subisce anche l'umiliante poker, ancora su un colpo di testa di Osinhem, ancora su un cross al bacio di Kvaratskhelia. 

C'è ancora spazio però per altra gloria, tutta partenopea con Elmas entrato nel secondo tempo e a segno per la "manita" che fa volare il Napoli in una serata incredibile, in cui conferma il proprio dominio in un campionato in cui si è ripreso la leadership assoluta, contro l'avversaria più pericolosa del momento.

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