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Deschamps: “Calcio incoerente, ripresa per motivi economici senza garanzie sulla salute”

Il ct francese Didier Deschamps punta l’indice sul ritorno al calcio giocato: “Guardate in Bundesliga: in panchina giocatori a 2 metri con le mascherine, poi in campo ci sono spinte e contatti. E’ uno spettacolo che non mi piace, incoerente. Perché si è tornati a giocare? Per motivi economici”. Intanto il Senato francese boccia l’emendamento per tornare a giocare, capitanato dal presidente del Lione, Aulas.
A cura di Alessio Pediglieri
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Didier Deschamps sposa la scelta fatta dal Governo francese di sospendere qualsiasi attività sportiva fino a settembre e, di conseguenza, archiviare la stagione 2019/2020 anche della Ligue 1 il cui titolo è stato assegnato al Paris Saint Germain. Il ct della nazionale francese ha espresso tutto il proprio disappunto nei confronti di una ripresa del calcio giocato dettata esclusivamente da motivi economici e pragmatici legati al sistema, non certo in base alle condizioni di garanzia di chi scende in campo o ha contatti con i giocatori. Il pensiero di Deschamps arriva dopo le prime giornate di ritorno da parte della Bundesliga, il campionato tedesco, primo tra i grandi d'europa a riprendere a giocare. Esempio, per il ct francese, di tutte le contraddizioni del sistema calcio.

"L'incoerenza si vede guardando la Bundesliga. Non giudico la qualità del gioco, ma cosa vedo in campo: giocatori in tribuna distanziati da due metri, con guanti e mascherine e poi in campo vedo contrasti, marcature, calciatori in contatto. E' incoerente, uno spettacolo che non mi piace assolutamente". Così il ct della nazionale francese affonda il tackle parlando a "Le Parisien", puntando l'indice su chi ha deciso di tornare a giocare, al contrario di quanto fatto in Francia: "Ritengo vi sia una incoerenza di fondo evidente, era giusto fermarsi anche perché con la nuova stagione che incombe, gli impegni saranno pressanti e stressanti".

"La scelta di tornare a giocare è esclusivamente economica. Non ci sono altri parametri da evidenziare, perché le garanzie di sicurezza per la salute non sono totali". Così, il ct della Francia rincara la propria dose di fastidio verso un calcio business in cui non si rivede: "Già psicologicamente non c'è giocatore che non riesca a essere condizionato da quanto è accaduto, poi dire che si ritorna a giocare per ridare normalità non è vero. In Spagna, in Inghilterra, si sta cercando in ogni modo di far riparite la stagione mentre si è deciso già da tempo di fermare le categorie minori e il calcio femminile. Solo perché non portano lo stesso grado di rientro economico. E questo dice tutto sulle scelte fatte".

Il Senato conferma: Ligue 1 annullata

Il Senato francese ha intanto bocciato l'emendamento avanzato dal presidente del Lione, Jean-Michel Aulas, che guida la battaglia contro la decisione di chiudere anticipatamente i tornei in Francia: "Adottare questo emendamento – ha detto la ministra dello Sport, Roxana Maracineanu, già ex campionessa di nuoto – sarebbe fonte di confusione". La richiesta di Aulas lasciava alle singole Leghe di decidere se ripartire o no, seguendo protocolli e indicazioni del Comitato Medico Scientifico nazionale.

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