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Deschamps boccia il Mondiale ogni due anni: “Banalizza la competizione”

Didier Deschamps boccia senza se e senza ma il progetto della FIFA di far giocare i Mondiali ogni due anni: “Giocarlo ogni due anni banalizza la competizione”. Il CT della Francia nel corso di un’intervista al quotidiano Repubblica si è assunto tutte le responsabilità dell’eliminazione a EURO 2020 ma suona la carica in vista della Nations League.
A cura di Vito Lamorte
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Didier Deschamps è pronto per la Final Four della Nations League e lancia la sfida alle altre contendenti. Il CT della Francia, che ha fatto discutere per la scelta dei convocati, vuole lasciarsi alle spalle la brutta eliminazione di EURO 2020 provando a vincere la seconda edizione del nuovo trofeo dell'UEFA e nel corso di un'intervista al quotidiano La Repubblica non si nasconde: "Non si può cambiare quello che è successo, ma nemmeno bisogna minimizzare questa competizione: prima i trofei per nazionali erano due, adesso sono tre e ci sono quattro tra le migliori nazionali al mondo che cercheranno di conquistare questo". 

Nei giorni scorsi si è parlato molto del progetto della FIFA di far giocare i Mondiali ogni due anni ma l'ex centrocampista non è per niente d'accordo e boccia la proposta: "No, giocarlo ogni due anni banalizza la competizione, ma la mia opinione, come quella di altri anche più importanti di me, non conta niente: prevarrà l'interesse della maggioranza. Ognuno ha il suo, ad esempio i miei interessi non solo quelli dei club, ma è questo è una dato di fatto". Sul tema si era espresso anche Roberto Mancini qualche giorno fa ed era parso piuttosto freddo anche lui: "C’è il rischio che diventi una cosa normale".

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In merito all'eliminazione contro la Svizzera agli Europei Deschamps si assume tutte le responsabilità: "Io sono l'unico responsabile di quello che è successo a Euro 2020. Avremmo potuto fare diecimila cose diversamente prima, ma non sarebbe cambiato nulla di quello che è successo dopo, in quei 10′ contro la Svizzera, e che non doveva né poteva succedere. Mi sono assunto ogni responsabilità senza cercare né risposte né giustificazioni, che sarebbero subito diventate delle scuse".

Si è parlato molto della sua posizione questa estate ma lui ha confermato di non aver mai pensato alle dimissioni ("Io ho voluto staccare un po' per fare un'analisi il più oggettiva possibile: il risultato è che sono ancora qui. E non è che vado avanti solo per farlo")  e alla domanda se il suo successore sarà Zinedine Zidane ha risposto così: "Sappiamo l'immagine che ha, ma ci sono tanti bravi allenatori per cui la nazionale, se non un obiettivo, può essere un'opportunità".

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