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De Bruyne e il metodo di Conte per gli allenamenti del Napoli: “Mi fanno male tutti i muscoli”

Il centrocampista belga conosceva già il sistema che adotta il tecnico salentino ma adesso lo ha toccato con mano. “È diverso rispetto a quello a cui ero abituato in Inghilterra ma mi fa bene”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il metodo Conte. Kevin De Bruyne ne aveva sentito parlare quando era in Inghilterra. Adesso che lo ha provato in prima persona, la confessione che fa è come sputare anche l'anima: "Mi fanno male tutti i muscoli". Sapeva a cosa sarebbe andato incontro, perché un certo tipo di approccio da marines ha sempre scandito le differenti avventure in carriera del tecnico.

Da calciatore alla Juve e poi da allenatore ha scelto di seguire quel che l'istinto e lo spirito gli hanno sempre suggerito: carichi di lavoro, anche massacranti, fortificano il corpo e l'anima, sforzo e sacrificio sono la benzina da mettere nelle gambe per adesso. I nuovi compagni di squadra del belga ne sanno già qualcosa, reduci da un'annata iniziata a Dimaro nell'estate scorsa. Espressioni del tipo "avimmo a fatica'…" dell'anno scorso e "avimmo a fatica' cchiù assaje" odierno spiegano bene qual è l'idea di fondo. Poi ci sarà spazio anche le questioni tattiche, gli studi e le analisi approfondite di tutto: avversari, se stessi, modo di stare in campo, errori. Nulla è trascurato, tutto è curato con devozione quasi maniacale al culto della fatica.

E non è retorica militaresca che tanto piace al tifoso. Basta andare un po' indietro nel tempo a qualche anno fa, quando Conte era in Premier League, tra Chelsea e Spurs. Le foto dei calciatori del Tottenham a terra, distrutti dalla fatica o addirittura alle prese con conati di vomito perché stremati impressionarono abbastanza da rendere bene il concetto di preparazione e allenamenti prediletti dall'allenatore. "Brutali", così li definì un giornalista inglese che, seduto in tribuna, potè vedere coi suoi occhi cosa significa.

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"Mi fa male tutto", ripete il belga ma lo fa col sorriso sulle labbra e la consapevolezza che anche questo fa parte della scuola italiana. In particolare, sedute molto intense sotto il profilo fisico, portando i muscoli al limite della sopportazione, sono parte essenziale della costruzione di una squadra affidata a Conte. Non l'unico aspetto ma sicuramente la base di partenza su cui innestare l'intera impalcatura della stagione. E De Bruyne ha toccato con mano. "È diverso rispetto a quello a cui ero abituato in Inghilterra – ha aggiunto nell'intervista al Corriere dello Sport -, ma mi sento bene". A 34 anni è possibile che abbia scoperto un elisir di seconda giovinezza e il modo migliore per allungarsi la carriera. "Mi fa bene allenarmi in questo modo".

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