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Cos’era quell’odore acre dei campi che spaventava Dino Baggio: “Fitofarmaci, le medicine dell’erba”

Giovanni Castelli, agronomo della Lega Serie A, ci ha aiutato a decifrare le controverse dichiarazioni di Dino Baggio sulle anomalie del calcio anni ’90. Non solo doping, ma anche i terreni di gioco: “L’odore dei campi era acre e le sostanze si incollavano al corpo”. A Fanpage.it ha spiegato di cosa si trattava.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La morte di Gianluca Vialli avvenuta lo scorso 6 gennaio 2023 a causa di un tumore al pancreas, è stata un duro colpo per tutto il calcio italiano. Ex compagni di squadra, allenatori, giocatori e tutti coloro i quali hanno condiviso con l'ex numero #9 di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea il suo splendido percorso, si sono stretti attorno alla famiglia a seguito di questo enorme dolore. Di Vialli aveva parlato anche Dino Baggio che oltre ad avere uno splendido ricordo di lui, ha parlato anche delle sue paure, del doping e della possibile correlazione tra le sostanze chimiche utilizzate per curare i terreni di gioco di Serie A con i problemi di salute di alcuni giocatori protagonisti alcuni anni fa.

"Quando entravo in campo, ricordo che l'erba aveva un odore strano, acre, non naturale. Vorrei sapere cosa c'era nei pesticidi che usavano per la manutenzione dei campi da gioco". Un'affermazione forte al quale ha cercato di rispondere, facendo chiarezza sull'argomento, Giovanni Castelli. Si tratta dell'agronomo ufficiale della Serie A che ha pieni poteri di gestione e di controllo sui rettangoli verdi del massimo campionato calcistico italiano. Castelli è stato molto chiaro su questo tema ed esclude correlazioni con quanto affermato da Dino Baggio: "La risposta è no, poi la verità chi la può avere? – dice – Non ce l'ho io, non ce l'ha Baggio e non ce l'ha nessuno. Non ci sono studi che provano questa cosa né il contrario". 

Dino Baggio ai tempi dei Mondiali di USA '94
Dino Baggio ai tempi dei Mondiali di USA '94

Castelli lavora in questo settore e con la Serie A praticamente dal '91 e quindi esclude totalmente che in quel periodo possano essere stati utilizzati prodotti così nocivi: "Non può essermi sfuggito un episodio di questo tipo – ha detto – Non è mai stato denunciato dagli organi sanitari competenti che dalle esalazioni dei concimi utilizzati sulle superfici di gioco potesse nascere una correlazione con alcuni problemi di salute dei giocatori". L'esperto in materia chiarisce: "Si è molto discusso sugli infortuni dei giocatori dovuti alle condizioni di alcuni terreni di gioco, ma escludo che la chimica utilizzata per la conduzione dei campi abbia una correlazione con lo stato di salute dei giocatori". 

Dal punto di vista tecnico Castelli analizza la questione cercando di spiegare al meglio questo tema: "Per i cosiddetti fertilizzanti, quindi i concimi, non c'è alcun divieto specifico – spiega l'agronomo – Nel senso che bisogna comunque utilizzarlo nelle dosi consigliate ma non c'è alcuna normativa che vieti l'utilizzo dei fertilizzanti". 

Giovanni Castelli, agronomo della Lega Serie A
Giovanni Castelli, agronomo della Lega Serie A

Dino Baggio diceva di ricordare un odore acre e parla di sostanze che gli restavano attaccate sulla pelle. Parole che hanno fatto sicuramente rumore: "Non so a cosa si riferisse – afferma Castelli – Tutti i fertilizzanti hanno dell'odore, alcuni sono inodore, altri hanno odore, ma è una cosa limitata e avvertibile solo da chi ha naso per queste cose o se vengono usati in maniera spropositata". Castelli prova a interpretare in qualche modo il pensiero di Dino Baggio:

"Forse fa riferimento agli antiparassitari, ovvero i fitofarmaci, quindi le medicine usate per curare il prato – spiega – . Queste si possono utilizzare sia in termini preventivi che curativi". Un elemento chiave per cercare di fare chiarezza sulla questione: "Sull'erba dunque possono esserci fitofarmaci che servono sia per prevenire che per curare il prato e quelli puzzano, lo confermo", dice Castelli spiegando che forse Baggio si riferisse a quelli. A questo punto è doverosa una spiegazione tecnica su quali siano, nello specifico, queste sostanze utilizzate per il trattamento dei terreni di gioco: "Le famiglie di sostanze utilizzate sono tre: concimi, fitofarmaci e diserbanti – spiega ancora l'agronomo – Questi ultimi servono per eliminare le erbacce e puzzano al pari dei fitofarmaci, mentre i concimi non fanno male e non puzzano".

Castelli chiarisce quali siano le eventuali conseguenze che potrebbe avere l'utilizzo di questi prodotti e come negli anni sia cambiato il suo utilizzo con l'introduzione di determinate normative specifiche in materia: "L'utilizzo delle medicine, quindi dei diserbanti, si porta dietro delle problematiche che hanno richiesto un intervento – dice – Da 10 anni a questa parte, con il cosiddetto PAN (piano di azione nazionale per lo sviluppo sostenibile per l'impiego dei fitofarmaci) ovvero una direttiva comunitaria, si fa assoluto divieto di utilizzare diserbanti in ambiente urbano, come gli stadi. Quindi da dieci anni a questa parte sicuramente è impossibile che sui nostri campi di calcio, se gestiti da persone consapevoli, ci sia il rischio di sentire puzza o avere delle problematiche per chi le calpesta". Castelli dunque ne esclude totalmente l'utilizzo.

Lo stadio Olimpico di Roma.
Lo stadio Olimpico di Roma.

E sulla differenza tra il trattamento fatto sui campi da gioco oggi rispetto agli anni '90, spiega: "È esattamente la stessa cosa. Ciò che si usava 40-50 anni fa e che si pensava non avesse effetti sulla salute, poi si è capito che invece ne aveva. E così come i coloranti sono stati eliminati negli alimenti, anche per questi determinati prodotti utilizzati sui terreni di gioco è accaduta la stessa cosa". Il discorso di Castelli non fa una piega: "Escludo categoricamente dunque che negli stadi di Serie A e in quelli professionistici, in tempi recenti, si sia fatto utilizzo di prodotti che non sono autorizzati all'impiego. Motivo? Perché qualche problema lo pongono".

Ma sul tema principale della riflessione è molto chiaro: "Per quanto riguarda la mia conoscenza mi sento dunque di escludere che queste sostanze possano avere correlazioni sulla salute umana – spiega Castelli provando a interpretare il discorso generalista di Dino Baggio – Certamene dai discorsi fatti in generale non si può escludere niente. Nemmeno che tempo fa, sui campi, quando tutto era consentito, si sia fatto qualcosa di sbagliato".

Castelli, che ha la responsabilità di verificare i terreni di gioco della Serie A e monitorare con verifiche dirette la condizione periodica dei terreni di gioco di Serie A, ha anche spiegato che spesso per sistemare i terreni di gioco vengono utilizzate delle particolari vernici: "Lo fanno in tutto il mondo, i maestri sono gli inglesi, ma si usano dei coloranti – spiega – Coloranti che possono essere naturali o chimici. Spesso banalmente si può anche colorare l'erba con vernice verde. Si tratta di vernici naturali con estratti di piante oppure composte da prodotti chimici che sono assolutamente autorizzati e che non fanno male ma che sicuramente sporcano l'abbigliamento".

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