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Conte racconta il rapporto con Eriksen: “Scelgo per il bene dell’Inter”

Al termine della sfida di San Siro, dove ha battuto nettamente il Bologna, Antonio Conte ha risposto a chi lo ha criticato per l’ingresso in campo del danese a due minuti dalla fine: “Tutto quello che faccio è per il bene dell’Inter. Quando scelgo un giocatore, l’ultima cosa che guardo è chi è. Lukaku? Sembra un giocatore di football americano e può diventare uno dei più forti al mondo”.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo la terza vittoria consecutiva in campionato, la quarta se si aggiunge anche il recente colpaccio in Champions League, Antonio Conte può ritenersi soddisfatto della sua Inter. Al termine del match di San Siro, il tecnico nerazzurro lo ha confermato davanti alle telecamere di Dazn: "Oggi eravamo determinati e attenti – ha spiegato il mister nerazzurro – I ragazzi sanno però che devono tenere la soglia di attenzione sempre molto alta, perché così facendo è difficile giocare contro di noi. Ma se molliamo un attimo, concediamo e sul gol del Bologna potevamo e dovevamo fare meglio. A volte abbiamo riaperto partite che stavamo dominando, e venivamo da una cattiva esperienza proprio con loro a luglio. Stasera abbiamo alternato momenti di pressione alta e di aggressione sulla palla. Stiamo lavorando bene e penso che adesso siamo più compatti e più sicuri".

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Il ‘caso' Eriksen e i complimenti ad Hakimi e Lukaku

Durante la sua analisi, Antonio Conte ha parlato anche di tre dei suoi giocatori: a cominciare da Christian Eriksen, inaspettatamente mandato in campo solo a due minuti dal termine: "Il mio rapporto con Christian, come con tutti i giocatori, è ottimo. Tutto quello che faccio è per il bene dell’Inter. Quando scelgo un giocatore, l’ultima cosa che guardo è chi è. Lui sta lavorando, si sta impegnando ed è a disposizione. Hakimi? Ha 20 anni e ha fatto solo due esperienze. Sta lavorando e ha capito anche un po' la differenza di giocare qui in Italia. Ha ampi margini di miglioramento ed è nella squadra giusta con l'allenatore giusto. Può diventare uno specialista in quel ruolo, uno dei più forti".

L'ultima considerazione è per Romelu Lukaku: decisivo anche con il Bologna. "L'avevo definito un diamante grezzo quando era arrivato qui e se lavora può diventare uno dei più forti al mondo. È sulla buona strada perché ha tutto: qualità fisiche, ha gamba a campo aperto e umile e lavora tanto. Insomma ha tutto. Sembra un giocatore di football americano. Ho insistito tanto per averlo, non solo all'Inter ma anche in precedenza. Da questo punto di vista è unico. Sono contento di lui, come di Lautaro e di Sanchez".

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