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Chiesa e Capello a confronto dopo Juve-Porto: “Meritavamo di passare”, “Eravate 11 contro 10”

Federico Chiesa è stato il migliore in campo nella Juventus eliminata dalla Champions League per mano del Porto. Una doppietta che l’ha consacrato al ruolo di leader tecnico della Juve, nella serata in cui a deludere è stato Cristiano Ronaldo. Nel post-partita, confronto schietto e diretto in TV con Fabio Capello sulla prestazione dei bianconeri.
A cura di Redazione Sport
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Federico Chiesa è una delle pochissime note liete che la Juventus porta a casa dopo la serata infausta di Champions League contro il Porto, conclusa con l'eliminazione agli ottavi di finale. L'ex Fiorentina è stato il volto della speranza per la Juve, provvidenziale con la sua doppietta per tenere vive le possibilità di una qualificazione e di gran lunga il migliore in campo tra i bianconeri. La conferma di una crescita che dal campo si sta trasferendo anche fuori dal campo. Chiesa si è presentato davanti alle telecamere per le interviste post-partita e ha analizzato con grande onestà quanto successo, concedendosi anche uno scambio di opinioni con Fabio Capello.

L'ex allenatore ha criticato la strategia d'attacco dei bianconeri, che hanno insistito sui cross dalle fasce senza però riempire adeguatamente l'area di rigore, consentendo al Porto di difendersi con una certa facilità. Disamina che non ha trovato d'accordo Federico Chiesa, che ha risposto con grande schiettezza.

"Su quest’analisi non sono d'accordo. Ricordo un'occasione di Cristiano, una di Kulu. Sui cross abbiamo creato e abbiamo avuto l’opportunità per portarla a casa. Ovvio che quando non si passa si cerca sempre un’analisi in cui trovare qualcosa da fare diversamente. Nel secondo tempo meritavamo di passare".

Osservazioni a cui Capello ha risposto come suo solito, senza girarci intorno: "Eravate in 10 contro 11 eh…".

In chiusura di intervista, rispondendo ad un'altra domanda, Chiesa è poi tornato sull'argomento con una risposta più distensiva, dimostrando ancora una volta grande maturità e una crescita importante sul piano del carattere. Doti che lo consegnano al futuro della Juve come uno dei nuovi leader bianconeri.

"Ho sentito prima mister Capello che ricordava come avessimo giocato 11 contro 10. Ha fatto bene a sottolinearlo e bisognava passare a tutti i costi".

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