2.743 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Cassano dice che “Maradona a Napoli giocava con scappati di casa”: ora può finire in tribunale

I giudizi dell’ex calciatore barese sui calciatori che facevano parte della rosa del Napoli del primo scudetto scatena un polverone. Uno di loro, Alessandro Renica, ha ingaggiato un botta e risposta durissimo.
A cura di Maurizio De Santis
2.743 CONDIVISIONI
Antonio Cassano e Alessandro Renica. I giudizi dell'ex calciatore barese sul Napoli che vinse il primo scudetto hanno sollevato un polverone.
Antonio Cassano e Alessandro Renica. I giudizi dell'ex calciatore barese sul Napoli che vinse il primo scudetto hanno sollevato un polverone.

Incontenibile. Antonio Cassano va a ruota libera, mastica calcio e lo sputa come nel vecchio West facevano col tabacco. Sferzante al limite dell'insulto. Irriverente come ai tempi del gol all'Inter segnato con la stessa faccia tosta del ragazzo che giocava in strada a Bari Vecchia. Godibile perché coi suoi usi, abusi ed eccessi della lingua italiana un sorriso lo strappa. Anzi, qualcuno si chiede anche: chissà quale sarà la prossima che sparerà?

A Massimiliano Allegri e alla sua Juventus che "gioca di m…." nemmeno ci prova più sfizio a dirgliene quattro. A Cristiano Ronaldo, che ha preso male le critiche dopo la sconfitta del Portogallo, ha dato un consiglio accalorato e schietto: "Se non ce la fai più devi chiudere la baracca".

Mancava qualcosa di più dirompente, qualcosa che facesse più rumore. E così ha preso la mano de dios e l'ha usata per prendere a schiaffi il Napoli del primo scudetto. Un trofeo che l'ex Pibe de Oro vinse da solo, trascinando al successo – secondo Cassano – una "squadra di scappati di casa". Una manica di calciatori improvvisati, miracolati, che devono tutto a Maradona: è questo il giudizio lasciato filtrare durante il podcast Muschio Selvaggio, ospite di Fedez e Luis Sal.

Diego Armando Maradona e Alessandro Renica in azione durante una partita del Napoli.
Diego Armando Maradona e Alessandro Renica in azione durante una partita del Napoli.

In buona sostanza, per l'ex calciatore barese Garella (il portiere deceduto di recente), Bruscolotti, Ferrara, Renica, Ferrario, De Napoli, Romano, Bagni, Giordano e Carnevale (Maradona no, era un'altra cosa) sono stati null'altro che dei figuranti in quella formazione che nel 1987 regalò la prima gioia tricolore alla città di Napoli.

"Quello che è scappato, è il tuo cervello! Irrecuperabile", è stata la reazione indignata sui social di uno dei protagonisti di allora. Alessandro Renica (per sei anni a Napoli, dal 1985 al 1991) non ha usato giri di parole per commentare quel giudizio con tanta superficialità nei confronti di coloro che – certamente sotto la guida illuminante e con la magia del campione sudamericano – aveva contribuito a scrivere una delle pagine più belle e memorabili del calcio partenopeo e italiano.

Il post condiviso sui social da Alessandro Renica contro Antonio Cassano.
Il post condiviso sui social da Alessandro Renica contro Antonio Cassano.

Finita lì? No. Cassano, s'è spinto oltre. Ha usato il palcoscenico della Bobo Tv per metterci il carico da novanta sopra e rispondere all'ex difensore azzurro. "Un ex giocatore del Napoli che non conosco ha detto qualcosa… non so manco chi ca*** sia", è l'incipit della risposta. Il resto scivola fuori in scioltezza, senza remore: "Lo ripeto, i giocatori con cui ha vinto Maradona a Napoli sono degli scappati di casa. Ha fatto un miracolo giocando con gente scarsa al suo fianco. Lui era un extraterrestre, il primo scudetto l'ha vinto da solo, nel secondo aveva gente più forte come Alemao e Careca. Qualcuno può dire il contrario ma non è così".

Parole come pietre. Renica le ha intercettate ed è pronto a renderle indietro. "Bene, verifico se è il caso di portarti in tribunale… ovviamente l'eventuale ricavato andrà tutto in beneficenza. Non sa chi sono ma giudica i calciatori del Napoli del primo scudetto come scarsi e scappati di casa. Poveretto". E ha pubblicato il video della vittoria del Napoli per 3-0 dopo i tempi supplementari del ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa. A questo punto ci vorrebbe la mano de Dios per dare un segno di pace.

2.743 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views