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Calcio francese in crisi, si è dimesso Le Graët: fatali l’oltraggio a Zidane e le accuse di molestie

Travolto dalle accuse di sessismo e per le frasi inopportune verso Zidane, il presidente della Federcalcio transalpina, Noël Le Graët ha presentato ufficialmente le dimissioni. Allontanato già lo scorso 11 gennaio, ricopriva l’incarico dal 2011.
A cura di Alessio Pediglieri
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Si chiude un'era del calcio francese ma non finisce la crisi: le dimissioni ufficiali arrivate da parte del presidente Noël Le Graët dalla FFF (la Federcalcio transalpina) sono arrivate martedì 28 febbraio, durante il comitato esecutivo straordinario. Un mese e mezzo dopo il suo allontanamento, avvenuto lo scorso 11 gennaio successivamente a una serie di accuse di sessismo e di razzismo nonché alle frasi inappropriate verso Zinedine Zidane, si chiude dunque un mandato che durava dal lontano 2011. E adesso il calcio francese è alla ricerca di una nuova guida per allontanare definitivamente polemiche e crisi.

Le ombre lunghe sulla gestione Le Graët si erano presentate già lo scorso settembre dopo un articolo apparso su "So Foot" che riportava diverse testimonianze da parte di ex dipendenti e collaboratori che denunciavano il clima discriminatorio all'interno della Federazione, nonché lo stesso comportamento del presidente accusato di molestie sessuali. Un fiume di fango che ha travolto la presidenza con altre denunce che sono via via proseguite anche su altri organi di informazione transalpina. Davanti a tutto ciò, Amélie Oudéa-Castéra, ministro dello sport francese, aveva ordinato un'indagine sulla governance della FFF. L'Ispettorato Generale per l'Istruzione, lo Sport e la Ricerca (IGESR) hanno poi interrogato per diversi mesi più di un centinaio di dipendenti ed ex dipendenti della Federazione prima di presentare una relazione che non ha lasciato più alcun dubbio. Le conclusioni indicavano in Le Graët un uomo dalle "dichiarazioni problematiche" e con un "comportamento inappropriato nei confronti delle donne". Per questo, Le Graët allora non aveva più "la legittimità" per mantenere le sue funzioni.

La protesta nata in Francia dopo le accuse di sessismo e molestie rivolte al Presidente della Federcalcio
La protesta nata in Francia dopo le accuse di sessismo e molestie rivolte al Presidente della Federcalcio

La crisi all'interno della Federcalcio francese ha preso una piega più grave a metà gennaio con l'apertura, da parte della Procura di Parigi, di un'ulteriore istruttoria per molestie morali e sessuali nei confronti di Noël Le Graët. Non solo: diversi i precedenti che lo videro coinvolto in atteggiamenti e in dichiarazioni definite poi "discriminanti e inappropriate". Nel 2020, rifiutò di ammettere che nel calcio francese, e più in generale, vi fosse il problema del razzismo: "Il fenomeno razzista nello sport e nel calcio in particolare, non esiste, o è cosa da poco" affermò pubblicamente. E durante i Mondiali 2022 in Qatar fu tra i primi e tra i più determinati a opporsi alla fascia da capitano "One Love" confermando la sua totale indifferenza nei confronti della difesa dei diritti delle persone omosessuali.

Noël Le Graët con Gianni Infantino, presidente FIFA: ai Mondiali 2022 osteggiò l'utilizzo della fascia "One Love" per la difesa dei diritti omosessuali
Noël Le Graët con Gianni Infantino, presidente FIFA: ai Mondiali 2022 osteggiò l'utilizzo della fascia "One Love" per la difesa dei diritti omosessuali

Infine, il colpo di grazia che non gli ha lasciato scampo davanti ad una opinione pubblica che da tempo già lo vedeva con fastidio: l'attacco all'icona del calcio francese, Zinédine Zidane. Ospite a RMC l'8 gennaio scorso, il giorno dopo che Didier Deschamps prorogò ufficialmente il suo accordo come ct fino al 2026, il presidente della FFF si è lasciò andare sul fantasista più amato di Francia in modo imperdonabile: "Se Zidane provasse a contattarmi? Di certo no, non gli risponderei nemmeno al telefono. Andrà in Brasile? Non mi interessa, può andare dove vuole! Può andare dove vuole, in un club o in una Nazionale. Per quanto mi riguarda stento a credere comunque che sia possibile…" Dichiarazioni sconcertanti a tal punto che gli venne chiesto di farsi da parte, ritirandosi prima dall'incarico l'11 gennaio e adesso presentando le dimissioni ufficiali. Che nessuno rifiuterà.

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