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Brescia, Massimo Cellino: “Vergognoso aspettare la Merkel, Italia senza dignità”

Il presidente del Brescia, Massimo Cellino, commenta duramente l’attendismo del Governo italiano rispetto alla decisione di sospendere o meno il campionato. Il numero uno delle “rondinelle”, da sempre contrario alla ripartenza della stagione, rincara la dose: “Abbiamo un presidente di Lega, uno della Federazione, uno del Coni, un ministro dello sport però aspettiamo che in Germania si decida sulla Bundesliga”.
A cura di Maurizio De Santis
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Massimo Cellino è stato (ed è) uno dei presidenti che, al netto della unanimità sbandierata dalla Lega Calcio al termine dell'assemblea, ha sempre osteggiato la ripresa del campionato dopo lo stop di oltre due mesi provocato dall'emergenza covid-19. Il presidente del Brescia ha mantenuto la stessa linea: non ci sono le condizioni per tonare a giocare in sicurezza, non è una priorità ipotizzare date in calendario rispetto al dolore e ai lutti provocati dalla pandemia nel Comune lombardo e nella Bergamasca, laddove l'incidenza dei contagi è stata martellante.

Non mi interessa più se si tornerà a giocare o meno – ha ammesso Cellino nell'intervista telefonica a Teletutto -. Facciano pure quello che vogliono. E smettano di strumentalizzare le mie dichiarazioni. Aspettiamo le decisioni della Merkel? E' vergognoso. Abbiamo un presidente di Lega, uno della Federazione, uno del Coni, un ministro dello sport però aspettiamo che in Germania la Merkel si pronunci sulla Bundesliga… è semplicemente vergognoso. L'Italia deve decidere in autonomia, siamo senza dignità.

Le ultime esternazioni del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, hanno alimentato polemiche e malcontento proprio nel momento in cui le squadre (sia pure attraverso forme di preparazione individuale all'insegna del "distanziamento sociale") hanno ricominciato ad allenarsi, nell'attesa che arrivi il segnale di via libero definitivo. Le date sono cerchiate in rosso: dal 18 maggio si spera di fissare sessioni del "gruppo squadra" (da tutelare secondo un procotollo medico/sanitario) e soprattutto il nuovo fischio d'inizio.

Decidano alla svelta perché io non accetto più questo continuo rimandare – ha aggiunto Cellino -. Bastava sedersi a un tavolo e dividersi gli oneri in parti uguali e pensare alla ripartenza sicura. E invece nessuno molla, perché questo calcio pieno di debiti ha già speso soldi non ancora incassati.

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