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Bellugi: “Mi hanno detto ‘o ti tagliamo le gambe o muori’. Zanardi mi dà coraggio”

Mauro Bellugi ha subito l’amputazione delle gambe. L’ex calciatore era già affetto da anemia mediterranea, una malattia del sangue divenuta devastante a causa del coronavirus. “Ne ero sofferente in una forma innocua ma il Covid l’ha trasformata il qualcosa di peggio. Quello che ho passato e sto vivendo è peggio di una finale di Coppa dei Campioni. Quella contro l’Ajax l’ho persa. Adesso voglio vincere”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Mi hanno detto: o ti tagliamo le gambe o muori. E io non avevo alcuna voglia di morire". Mauro Bellugi ha subito l'amputazione degli arti inferiori. Soffriva da tempo di anemia mediterranea, una malattia del sangue divenuta devastante a causa del Covid anche un fisico ‘tosto', da ex difensore roccioso in Serie A come in Nazionale. Il coronavirus è l'avversario che non è riuscito a battere: lo ha colpito a tradimento, in tackle, alle spalle. Gli ha provocato dolore, al fisico e all'anima, ma non ne ha fiaccato l'orgoglio. "Prenderò le protesi come quelle di Pistorius", ha ammesso poco dopo aver subito un'operazione drammatica. I medici non gli hanno lasciato scelta. Non c'era alternativa a causa della cancrena in stadio avanzato. L'infezione s'era propagata dai piedi e, poco alla volta, aveva consumato i tessuti rendendo evidente il processo di necrosi.

È lo stesso Bellugi, oggi 70enne, a raccontare nell'intervista alla Gazzetta dello Sport cosa gli è successo e come ha capito quale fosse la gravità della situazione. "Il 4 novembre scorso ho iniziato ad avvertire male ai piedi. Non avevo mai provato una sensazione del genere. Quando li ho guardati mi sono accorto che erano neri… Sono andato subito in ospedale e quando mi hanno visitato hanno scoperto che quell'annerimento arrivava fino all'inguine". E gli hanno tagliato le gambe.

Maledetto Covid-19. Il virus ha fatto breccia anche nel suo fisico che aveva retto agli urti degli attaccanti, ai duelli nelle aree di rigore. S'è fatto strada, silenzioso e invisibile, nonostante le precauzioni. E ha avuto l'effetto dirompente di un incendio che divampa e brucia ogni cosa. "Purtroppo ero già sofferente per una anemia mediterranea – ha aggiunto l'ex calciatore -. In una forma innocua ma il Covid l'ha trasformata il qualcosa di peggio".

Il pensiero va poi ad Alex Zanardi, l'ex pilota bolognese in riabilitazione dopo l'incidente in handbike. "Lui è un triplo supereroe, io solo un uomo con un po' di palle che prenderà coraggio da lui – ha spiegato a Repubblica -. E sono sicuro che lui uscirà dall'ospedale guarito continuando a mostrarci come si vive".

Bellugi dovrà restare ricoverato ancora per un po'. "Sento male ovunque", dice, ma già pensa con quali gambe farà ritorno a casa, camminando da solo, per riprendere la vita quotidiana che da quel 4 novembre è cambiata di colpo. Ma non è finita. E quel ‘mai mollare' che è stato il mantra della sua carriera oggi è lo stimolo per non lasciarsi sopraffare dallo sconforto e dalla depressione. Non accennate nemmeno parole del genere, vi risponderà così: "Quello che ho passato e sto vivendo è peggio di un derby. Peggio di una finale di Coppa dei Campioni. Quella contro l’Ajax l’ho persa. Adesso voglio vincere".

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